Vaccino contro l'influenza: quando parte protezione? C'è ancora tempo per farlo?

Pregliasco: influenza australiana non è da trascurare, vaccinarsi presto per evitare un impatto sul pronto soccorso e sull'ospedale in questa fase di rialzo anche dei contagi da Covid

Milano - L'influenza australiana "non è da trascurare" ed "è opportuno vaccinarsi, è ancora possibile farlo, la protezione massima si acquisisce nel giro di una settimana". E' il messaggio lanciato da Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano.  "Siamo alle prese con una variante australiana nuova che ci vede meno pronti nella capacità di proteggerci perchè arriviamo da due anni in cui il virus non è circolato e quindi ha un ampio margine di diffusione - ha detto l'esperto a Sky Tg 24 - i suscettibili sono tanti e soprattutto i più piccoli".  A favorire la diffusione dell'influenza sono soprattutto "le condizioni metereologiche" come dimostra il caso dell'Australia dove l'estate scorsa (stagione fredda nell'emistefo australe) "c'è stata la peggiore delle stagioni influenzali degli ultimi 5 anni ed è quello che sta succedendo da noi. Un ritorno della classica influenza che non è da trascurare nei fragili e nei soggetti a rischio e può creare problemi ma anche nei giovani. Quindi - è l'appello di Pregliasco - vacciniamoci perchè questo ci permetterà di evitare un impatto sul pronto soccorso e sull'ospedale in questa fase di rialzo anche dei contagi da Covid". L'influenza australiana 2022-2023 corre veloce lungo una curva che vola alto, molto sopra rispetto a quelle di tutte le precedenti monitorate finora dai medici sentinella della rete di sorveglianza InfluNet dell'Istituto superiore di sanità. Una "stagione sicuramente florida, da record", che costringe gli esperti a correggere al rialzo le previsioni iniziali: se in principio le stime parlavano di un bilancio finale pari a 6-7 milioni di italiani colpiti, adesso "possiamo attendercene almeno 10 milioni" ha detto Pregliasco.

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Influenza (Rapporto InfluNet)
Influenza (Rapporto InfluNet)

Da tre a sette regioni con incidenza molto alta

Stando al bollettino settimanale Influnet dell'Istituto Superiore di Sanità, relativo al periodo 28 novembre-4 dicembre c'è una forte crescita di contagi anche nell'ultima settimana e un livello di incidenza, pari a 16,0 casi per mille assistiti (13,1 nella settimana precedente) che ha superato la soglia di intensità alta. Sono oltre 3,5 milioni gli italiani già colpiti, 942mila solo nell'ultima settimana (770mila nei sette giorni precedenti). Aumenta l'incidenza in tutte le fasce di età, ma risultano maggiormente colpite le fasce di età pediatriche e in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età in cui l'incidenza è pari a 50,2 casi per mille assistiti. (41,2 nella settimana precedente). Nella fascia di età 5-14 anni l'incidenza è pari a 29,29, nella fascia 15-64 anni a 13,16 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 6,44 casi per mille assistiti. In sette Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo) l'incidenza ha superato la soglia di massima intensità. 

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Influenza in Italia
Influenza in Italia

Vaccino: quanto è efficace contro influenza?

"L'efficacia del vaccino anti-influenza è confermata: come per il vaccino anti-Covid, l'azione più importante riguarda sicuramente la possibilità di evitare le complicanze e le manifestazioni più gravi della malattia, con una capacità protettiva dell'80% circa. Ma il vaccino antinfluenzale permette anche di evitare l'infezione, con un'efficacia che varia dal 50% al 70% da un anno all'altro e che dipende anche dalla tipologia di vaccino" ha aggiunto Pregliasco. "C'è da dire - sottolinea l'esperto - che quest'anno il vaccino contro l'influenza dovrebbe coprire particolarmente bene, perché la composizione vaccinale prevede proprio i virus che effettivamente stanno circolando, in primis il virus Darwin australiano, ma anche un virus 'austriaco' che fa da co-primario in questa fase epidemica. E' importante evidenziare che esistono vaccini antinfluenzali di tipo diverso - ricorda Pregliasco - In particolare, per i soggetti anziani e fragili ci sono i vaccini cosiddetti adiuvati e il vaccino ad alto dosaggio, che servono appunto per le persone immunodepresse o di età più avanzata".