Il defibrillatore non funziona: stroncato da un infarto a 51 anni

Brallo di Pregola, soccorso dal sindaco-farmacista: tutto inutile

Manovre di rianimazione con un defibrillatore, in un'immagine di repertorio (Newpress)

Manovre di rianimazione con un defibrillatore, in un'immagine di repertorio (Newpress)

Brallo di Pregola (Pavia), 21 novembre 2017 - Chi c'era era preparato, e il defibrillatore era vicino, fuori dal municipio. Ma non funzionava. Tragedia sulle colline della provincia di Pavia, domenica pomeriggio. Daniele Gatti, un commerciante di 51 anni, è morto stroncato da un malore nel suo negozio di abbigliamento in centro a Brallo di Pregola, Comune dell’Oltrepò. A soccorrerlo per primi sono stati il sindaco Christos Chlapanidas, che è anche il farmacista del paese, insieme a due volontari della Croce Rossa di Piacenza. Hanno preso il defibrillatore che si trova esposto fuori dal Municipio «ad appena quindici metri dal negozio di Gatti – ha spiegato il primo cittadino -. Era vicinissimo. Lo abbiamo preso e abbiamo provato a usarlo, non era in mani inesperte: i volontari della Croce Rossa sapevano bene come utilizzarlo, ma il macchinario non ha funzionato».

Nel frattempo è stato chiamato il 118, è sopraggiunto l’elisoccorso: «Mentre arrivava l’elicottero, sono andato a prendere un altro defibrillatore al Centro tennis, che è più lontano – ha aggiunto Chlapanidas -. Quando sono tornato erano già arrivati i soccorritori». Gatti è stato portato a San Donato Milanese d’urgenza, ma per lui non c’è stato nulla da fare: è morto. E ora ci si interroga sul defibrillatore non funzionante, chiedendosi come mai non si sia attivato nel momento del bisogno: «Ho avvertito Areu, l’Azienda regionale emergenza urgenza, segnalando quanto accaduto. Il defibrillatore in questione ora sarà ritirato e controllato per capire come mai non sia entrato in funzione quando serviva. Non ce lo spieghiamo, abbiamo ipotizzato possa essere stato per il clima freddo», ha sottolineato il sindaco.

E ancora: «Eppure, avevamo sottoposto lo strumento a controlli frequenti e non erano mai stati riscontrati problemi. Anche solo qualche settimana fa avevo richiesto l’intervento dell’assistenza perché sentivo che emetteva un rumore particolare». La vittima era molto conosciuta in tutto l’Oltrepò Pavese per la sua attività lavorativa, che aveva avviato sin dagli anni Novanta a Brallo e a Voghera.