Mancata zona rossa a Bergamo, indagato ex direttore generale sanità Lombardia

Acquisite le chat da febbraio a giugno dell'assessore Gallera che non è indagato

L'ospedale di Alzano Lombardo

L'ospedale di Alzano Lombardo

Bergamo, 22 ottobre 2020 - La Procura di Bergamo, nell'inchiesta sulla gestione del Coronavirus e in particolare nel capitolo che riguarda l'ospedale di Alzano ha iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto alcuni tecnici, tra i quali, l'ex dg della sanità della Lombardia, Luigi Cajazzo, l'allora suo vice Marco Salmoiraghi, e una dirigente dell'assessorato Aida Andreassi. Iscritti pure Francesco Locati e Roberto Cosentina, il primo ex dg della Asst di Bergamo e il secondo direttore sanitario. È quanto risulta dall'atto con cui oggi sono state effettuate le acquisizioni che hanno riguardato anche l'assessore al Welfare Giulio Gallera, il quale non è indagato. Tra il materiale acquisito dalla Procura di Bergamo, anche le chat dell'assessore al Welfare da febbraio a giugno nell'ambito dell'indagine sulla gestione della pandemia nel territorio piu' colpito dal virus. 

La difesa di Caiazzo

"Il mio assistito, profondamente amareggiato, ribadisce la propria massima disponibilità a fornire ogni utile elemento alle indagini e la piena fiducia nell'operato della Magistratura". Lo scrive in una nota l'avvocato Fabrizio Ventimiglia, legale di Luigi Cajazzo, l'ex dg della sanità lombarda e ora vice segretario generale in Regione, in riferimento alle attività investigative della Gdf, in base alle quali "posso confermare che il dott Cajazzo ha ricevuto una informazione di garanzia in merito alle vicende che hanno riguardato la riapertura dell'ospedale di Alzano Lombardo. Sono certo che si tratti di un atto dovuto, - ha proseguito il difensore - risultando l'attività investigativa oggi espletata indispensabile per ricostruire quanto accaduto nel corso della frenetica giornata del 23 febbraio scorso, come, peraltro, chiarito dagli inquirenti con il loro comunicato, e sono fiducioso che da tali indagini emergerà la sua totale estraneità ai fatti e la correttezza del suo operato". 

Parenti vittime Covid: chi ha sbagliato paghi 

"Siamo contenti che la Procura abbia preso sul serio la nostra richiesta di verità e giustizia, che è la richiesta di tutti i familiari delle vittime. Abbiamo sempre avuto fiducia nel lavoro della Procura, ora ne abbiamo ancora di più. Chi ha sbagliato, se ha sbagliato deve pagare". Così in una nota il comitato Noi denunceremo, che riunisce numerosi familiari delle vittime del Covid in Lombardia, ha commentato l'iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Bergamo dell'ex dg del Welfare della Lombardia Luigi Cajazzo e di altri dirigenti della sanità regionale.