Imprese, casse vuote: boom di prestiti

In Lombardia nel primo trimestre le aziende hanno chiesto in media finanziamenti da 106.785 euro per provare a ripartire

Un lavoratore

Un lavoratore

Milano Le imprese lombarde hanno sempre più bisogno di liquidità. Secondo quanto emerge dall’analisi delle istruttorie di finanziamento registrate su EURISC, il sistema di informazioni creditizie gestito da CRIF, nel primo trimestre le aziende hanno chiesto il 19,6% in più di finanziamenti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Se la pandemia ha amplificato una delle carenze strutturali della piccola e media impresa lombarda, l’effetto Covid-19 non ha risparmiato neppure le società di capitali. Tra gennaio e marzo è cresciuto soprattutto il valore dell’importo richiesto agli istituti di credito: in Lombardia la media è salita a 106.785 euro, il 23,5% in più del 2020, terzo incremento dopo Trentino Alto-Adige (133.336 euro) e Lazio (107.351 euro). «La pandemia ha generato uno shock economico senza precedenti, che ha colpito immediatamente e duramente il tessuto economico – commenta Simone Capecchi, executive director di CRIF –. Ma va detto che una componente non trascurabile delle imprese partiva da situazioni di liquidità che risultavano già delicate, con una disponibilità di cassa in grado di coprire meno del 50% dei debiti finanziari a breve termine in scadenza, cui va aggiunto un ulteriore 8% di imprese senza particolari margini di manovra".

Lodi è la provincia con l’aumento più significativo di richieste di credito: il 38,2%. Dietro la prima zona rossa si trovano la Città metropolitana di Milano (+28,9%) e Cremona (+25,3%). Sotto la media regionale tutte le altre province: Monza (+19,5%), Mantova (+18,9%), Lecco (+16,4%), Pavia (+14,8%), Bergamo (+14,1%), Como (+11,9%), Brescia (+11,6%), Varese (+10,7%) e Sondrio (+1,5%). La Valtellina, l’area dove l’aumento di richieste di credito da parte delle imprese è più bassa, è la zona dove la media degli importi richiesti è più alta: 259.329 euro. Seguono Brescia (146.937 euro) e la Città metropolitana di Milano (116.652). Superano quota 100mila euro anche i finanziamenti per le imprese attive a Lecco (102.512 euro) e Cremona (101.604), con Bergamo appena al di sotto (91.478). Seguono Monza (88.149 euro), Mantova (80.919), Varese (77.095), Como (76.477), Lodi (73.786) e Pavia (56.825). Dietro al boom di Sondrio (+569,6%), le variazioni più significative per quanto riguarda gli importi si sono registrate a Lodi (+59,4%), Pavia (+52%) e Lecco (+46,4%). Brescia avanza solo del 3% mentre l’unica provincia col segno meno è Monza, dove i valori dei finanziamenti sono scesi del 26,8%.

«Le previsioni contenute nell’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Pulse di CRIF sottolineano come il crollo del fatturato delle imprese italiane registrato nel 2020 non verrà recuperato interamente nel 2021, quando le stime di crescita sono del +7,5% a fronte di una perdita attesa del 11,1% nel 2020 – sottolinea Capecchi –. Inoltre il rallentamento del ciclo economico continua a condizionare l’andamento dei flussi di cassa delle imprese, che in questa fase patiscono anche l’allungamento dei ritardi nei pagamenti commerciali, soprattutto nei settori più ciclici ed esposti alle dinamiche dei consumi, che non a caso sono anche quelli più colpiti dalla pandemia. Per molte aziende aumenterà l’esigenza di reperire significativi importi di nuova finanza entro il 2021, fino a coprire il 50% del fatturato per i settori più colpiti. Per far fronte al fabbisogno di liquidità, le imprese hanno fortemente intensificato la richiesta di credito e in parallelo è cresciuto anche l’importo medio".