Imperia, è ucraino e non russo il mega yacht sequestrato New Vogue

Si pensava fosse di un oligarca di Putin. Il provvedimento legato a una complicata questione fiscale sull'Iva da versare

Uno yacht fra quelli sequestrati agli oligarchi russi dall'inizio della guerra

Uno yacht fra quelli sequestrati agli oligarchi russi dall'inizio della guerra

Imperia, 3 maggio 2022 - Era stato racontato  come uno dei primi sequestri di beni di oligarchi mocoscoviti ma è ucraino e non russo, lo yacht New Vogue, del valore superiore ai tra milioni di euro, battente bandiera delle Isole Vergini. La notizia era stata annunciata come un sequestro conseguente alle sanzioni contro gli oligarchi russi decise dopo l'invasione dell'Ucraina. Poi era emerso che il proprietario è stato invece sanzionato per il mancato pagamento di Iva per circa 700mila euro poichè era rimasto in un porto italiano per oltre 18 mesi. Appartiene a una società ucraina hanno spiegato oggi in aula i difensori, e il comandante, anche lui ucraino, non è potuto essere presente perchè è andato a combattere contro l'invasione russa.

Il colpo di scena sulla proprietà dello yacht è emerso durante l'intervento degli avvocati Mauro Anetrini del Foro di Torino e Alessandro Astengo del Foro di Genova. Hanno cercato di dimostrare come le contestazioni sul mancato pagamento dell'Iva siano frutto di un'errata interpretazione della legge, essendo stata applicata la legge sui dazi doganali in una fattispecie in cui si parla di tributo interno. Secondo l'accusa le imbarcazioni che restano in Italia per più di 18 mesi si considerano come importate e pertanto su quest'ultime va versata l'Iva. "Si tratta di una questione tecnica - afferma Anetrini -. L' orientamento della Corte di Giustizia dell'Unione Europea afferma che l'Iva è un tributo interno e non un'imposta doganale. Quindi non è applicabile la norma utilizzata dalla Procura per disporre il sequestro". Il giudice si è riservato per la decisione.