Covid, Ricciardi: immunità di popolazione? Con i coronavirus è punto interrogativo

Il consigliere del ministro Speranza: "Siamo in una fase che sicuramente ci fa intravedere un importante miglioramento. Ma deve essere stabilizzato"

Roma  - "Con i coronavirus l'immunità di popolazione è un grande punto interrogativo". Questo il monito di Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute e docente di Igiene all'università Cattolica. Negli ultimi giorni a fronte di un lento rallentamento della curva dei contagi dopo il picco di casi a cavallo tra dicembre e inizio gennaio in Italia dovuti alla circolazione di Omicron - ormai diventata dominante - e alla luce di quanto sta accadendo in altri paesi (come la Gran Bretagna), in molti si chiedono quando arriverà l'immunità di gregge

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"Non siamo in grado, in questo momento, di prevedere se ci possa essere davvero - ha ribadito l'esperto -. E' chiaro che auspichiamo che ci sia ma per poter affermare che si tratta di un fatto concreto serve tempo. Bisogna capire, ad esempio, come si stabilizza il virus sia dal punto di vista della sua stessa struttura sia per l'impatto sulla popolazione. E' ancora presto per dirlo".  Per fare previsioni sull'immunità di popolazione, espressione che Ricciardi preferisce a 'immunità di gregge', "con questo virus servirebbe la palla di vetro. Chi parla di un anno o due tira a indovinare. Con i dati scientifici non siamo in grado di prevederlo". 

L'introduzione dell'obbligo vaccinale per chi ha più di 50 anni e l'obbligatorietà del super green pass (ottenibile quindi solo con vaccinazione e non attraverso il tampone) sul lavoro per gli over 50 ha dato una nuova spinta alla campagna vaccinale. Qualche numero è stato fornito proprio stamani dal commissario straordinario Francesco Figliulo: l'accelerazione nelle somministrazioni vede l'Italia in terza posizione a livello europeo, e undicesima a livello mondiale, nelle dosi somministrate ogni 100 abitanti. Numeri in crescita per le dosi booster che nella settimana 11-17 gennaio 2022 hanno fatto registrare oltre 3,6 milioni di somministrazioni, 350 mila in più rispetto alla settimana precedente. In totale è stato raggiunto il 69,5% della popolazione oggetto di dose (27.475.782 persone).  In generale negli ultimi 7 giorni la media giornaliera si è attestata a quasi 645 mila somministrazioni al giorno: nel dettaglio si è registrata una media di oltre 74 mila prime somministrazioni e 524 mila dosi booster giornaliere.  In merito alle somministrazioni per la fascia di età 5 - 11 anni, nella settimana sono state somministrate oltre 250 mila prime dosi e oltre 91 mila seconde dosi.  

L'effetto di questa crescita di somministrazioni, secondo il capo del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, sta facendo sentire i suoi effetti: "I rischi per un vaccinato sono decisamente molto più bassi. Un non vaccinato ha un rischio di quasi trenta volte superiore di finire nelle terapie intensive e per chi è sopra gli 80 anni di età, quindi i più fragili, aumenta addirittura di 70 volte. Il ruolo dei vaccini è stato assolutamente cruciale e aver erogato 120 milioni di dosi e 27 milioni di dosi booster è un successo del Paese"

"Da qualche giorno stiamo rilevando un raffreddamento della curva epidemica. E chiaramente è frutto della straordinaria ripresa dalla campagna di vaccinazioni anti Covid, mai abbiamo vaccinato così tanto. Ed è frutto del rispetto delle regole, come il Super Green pass" ha detto oggi Walter Ricciardi. "Le misure messe in campo, in pratica, stanno dando risultati. - ha detto il consigliere del ministro Speranza -.  Questo non vuol dire, però, che siamo usciti da questa situazione. E' una fase che sicuramente ci fa intravedere un importante miglioramento. Ma deve essere stabilizzato. Già questa settimana, in ogni caso, capiremo se è stabile meno".