Identità rubate: sette vittime al giorno in Lombardia

Traffico di dati in crescita, criminali del web a caccia di frodi finalizzate ad acquisti e finanziamenti. Lombardia seconda regione per casi

cybercrimine

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Milano, 11 gennaio 2021 - La Lombardia è la seconda regione più colpita dall’ascesa della cybercriminalità: 1.345 reati nel primo semestre del 2020, una media di oltre 7 al giorno. Secondo i dati di dicembre dell’osservatorio realizzato da CRIF-MisterCredit su furti di identità e frodi creditizie, solo la Campania con 1.530 casi presenta uno scenario peggiore della Lombardia, che precede Lazio (1.322) e Sicilia (1.192) . I criminali del web agiscono così: cercano nomi, cognomi, email. Combinazioni di lettere e numeri per arrivare a codici fiscali e password che identifichino carte di credito e conti correnti.

E una volta trovata la combinazione acquistano beni sui portali e-commerce o provano a chiedere finanziamenti. Nell’anno del Covid e dalla crescita di acquisti online provocata dalla pandemia, a livello nazionale si sono registrati 11.200 reati per un danno stimato che supera i 65 milioni, mentre l‘importo medio della singola frode è salito a 5.792 euro, il 24,2% in più rispetto a quello rilevato nei primi sei mesi del 2019.

La provincia di Milano, con 499 casi, è la quarta nel ranking nazionale, preceduta da Roma, Napoli e Torino. Nei primi dieci territori più colpiti c’è anche Brescia (178 casi), decima provincia con più frodi in Italia. Da bollino rosso anche i 140 casi di Bergamo, Monza e Brianza e Varese, entrambe con 110 casi, e Pavia con 102. «Nel primo semestre del 2020 – commenta Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di CRIF – abbiamo rilevato un aumento del traffico di dati personali scambiati online, che potranno essere utilizzati per compiere frodi nei prossimi mesi. Non dobbiamo abbassare la guardia ed è indispensabile che i consumatori pongano la massima attenzione per proteggere adeguatamente la propria identità digitale, attivino sms di allerta per controllare le transazioni con le proprie carte di credito e sistemi che avvisano tempestivamente nel caso i dati personali vengano utilizzati per chiedere un finanziamento o stiano indebitamente circolando sul web".

La maggior parte delle vittime è rappresentata da uomini (63,7% dei casi) con età tra i 18 e i 30 anni (25%). Ma rispetto al recente passato cresce la fascia degli over 60 (+16,6%) seguita dai 51-60enni (+10,3%). La metà delle frodi riguarda prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi. Al secondo posto si trovano le frodi alle carte di credito (20,4%), seguite da quelle legate ai prestiti personali (10,6%), in crescita rispetto al 2019 così come i finanziamenti fraudolenti tramite fidi di conto: rappresentano solo il 3,6% del totale dei casi ma risultano più che raddoppiati rispetto ai primi sei mesi del 2019.

Per scoprire una frode occorrono tempi diversi: quasi la metà dei casi viene scoperto entro sei mesi (in calo dell’1,7% rispetto al primo semestre del 2019). Tuttavia continuano ad emergere reati commessi anche più di cinque anni prima, un trend che rappresentano il 16,7% del totale e si conferma in costante crescita.