Cybercrime "emergenza globale": a quanto ammontano i danni causati dagli hacker

I dati nell'ultimo rapporto dell'Associazione nazionale per la sicurezza italiana. Il "malware" è l'attacco più utilizzato

Un attacco hacker ha interessato anche il consolato Usa a Milano

Un attacco hacker ha interessato anche il consolato Usa a Milano

E' il "malware" la tecnica più utilizzata nei cyber attacchi, assalti informatici portati da hacker che puntano a estorcere denaro alle vittime. Basti pensare che nei primi sei mesi di quest'anno il malware (ossia qualsiasi programma informatico usato per disturbare le operazioni svolte da un utente di un computer) rappresenta, da solo, il 43% del totale degli attacchi di cybercrime. 

Un fenomeno, quello del cybercrime, che rappresenta ormai una vera e propria "emergenza globale" e che per via delle falle nei sistemi di cybersecurity di aziende, istituzioni e altri soggetti esposti alle insidie, ha fatto registrare quest'anno perdite pari a 6 trilioni di dollari. Una cifra che va a incidere per oltre il 6% del Pil mondiale. 

Questa è la fotografia allarmante che emerge dall'ultimo rapporto Clusit (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica), presentato oggi a Milano sul tema della cybersecurity.  Dopo il malware, al secondo posto troviamo le tecniche sconosciute (categoria "Unknown") in aumento del 14% e il "Phishing/Social Engineering" (metodi volti a spingere le persone a fornire informazioni personali come password o dati bancari), in leggero calo rispetto all'ultima rilevazione (circa del 13%).

"Da anni siamo di fronte a problematiche che per natura, gravità e dimensione, travalicano costantemente i confini di questo campo ed hanno impatti profondi e sistemici su ogni aspetto della società" - ha sottolineato Andrea Zapparoli Manzoni, co-autore del rapporto Clusit - Auspichiamo che il Pnrr, che complessivamente alloca 45 miliardi di euro per la transizione digitale, possa rappresentare per l'Italia l'occasione di 'mettersi al passo' e colmare le proprie lacune anche in ambito cyber". Poi Manzoni torna sul discorso malware: "La predilizione per questo tipo di attacco non è una bella notizia, visto che costa poco, viene scambiato o addirittura offerto in open source in certi ambienti. Il trend è destinato purtroppo a peggiorare".