La difesa di Ciro Grillo: Silvia consenziente e noi eravamo anche in imbarazzo

"Le foto hard scattate a Roberta? E' stato uno scherzo di pessimo gusto, non un abuso sessuale". Il 25 giugno il gup decide sul mandare i 4 amici a processo

Ciro Grillo in una foto postata su facebook

Ciro Grillo in una foto postata su facebook

Tempio Pausania, 6 giugno 2021- Aspettando la decisione del gup, prevista il 25 giugno, sulla richiesta di rinvio a giudizio con la l'accusa di violenza sessuale, emergono nuovi particolari sugli interrogatori di Ciro Grillo, il figlio del fondatore del M5s,  e dei suoi amici Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. 

Nessun pentimento, anche perché la linea del "lei era consenziente" non cambia, ma una presa di distanza sulle foto hard distribuite agli amici. Sono state un brutto scherzo, una cosa da non rifare, noi eravamo in imbarazzo con la ragazza ma era consenziente: sono concetti espressi negli interrogatori del 9 aprile ai magistrati da Ciro Grillo e i suoi 3 amici. "I rapporti di gruppo con Silvia? Eravamo noi in imbarazzo...e per quanto riguarda le foto hard scattate a Roberta, è stato uno scherzo di pessimo gusto, non un abuso sessuale". 

La linea difensiva era e rimane la stessa: la studentessa era consenziente.  Nell'interrogatorio del 9 aprile Ciro Grillo ribadisce: "Silvia si trovava perfettamente a suo agio, era consapevole di tutto ciò che si faceva, non è stata forzata né a bere né quando ci sono stati gli incontri sessuali...Quanto al rapporto con noi (ovvero Grillo jr, Capitta e Lauria, ndr) non era stato certo da noi programmato in quel modo, anche perché eravamo tutti diciottenni e addirittura uno non aveva mai avuto rapporti sessuali ci siamo trovati nella situazione anche con un po' di imbarazzo e non ci sono state forzature".

Lauria, scrivono gli inquirenti "esibisce una foto estratta dal telefono di Edoardo Capitta dove si vedono di spalle Silvia e di lato Francesco Corsiglia, posizionato sul sedile anteriore destro (nell'auto usata per andare a comprare le sigarette tra un rapporto e l'altro, ndr) mostra le foto a testimonianza del clima amichevole e scherzoso del momento". Corsiglia, cui è contestato d'aver stuprato la ragazza da solo in camera e poi sotto la doccia, avrebbe detto ai magistratidice: "Ci siamo appartati un'unica volta, lei era consenziente, non mi ha mai dato calci per allontanarmi (lo aveva dichiarato la ragazza ai pm, ndr)". Capitta ha sostenuto che Silvia avesse bevuto Vodka ®"olontariamente nel patio, era rimasto poco meno di un quarto di bottiglia, non siamo riusciti a berne di nuovo perché era calda e sgradevole. Al che Silvia, a mò di sfida, l'ha ingerita tutta".

Tutti fanno ammenda per la foto hard all'altra ragazza che dormiva: "Era una goliardata e insieme una stupidata, ma in questi ultimi due anni siamo maturati e non lo rifaremmo".

Le accuse

Sono due i capi di imputazione che i magistrati di Tempio Pausania contestano ai quattro giovani. Nei confronti sia della ragazza che ha presentato la denuncia che della sua amica, che il 17 luglio del 2019 aveva trascorso la notte nello stesso residence di  Beppe Grillo, in Costa Smeralda. Il primo episodio riguarda la studentessa italo-norvegese. Una prima volta da un ragazzo, Francesco Corsiglia, poi successivamente, dagli altri tre giovani amici che in quel frangente hanno anche girato un video. Lo stesso di cui parla Beppe Grillo e che poi è diventato virale nel quale il fondatore del M5S dice che i giovani non sono colpevoli e che "la ragazza era consenziente", ricordando che all'indomani era andata a fare kite surf e che ha presentato la denuncia solo dopo una settimana. Racconti molto crudi, come hanno scritto i magistrato nell'atto di accusa. "Costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno", "afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka" e "costretta ad avere rapporti di gruppo" dai quattro giovani imputati che hanno "approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica" di quel momento. Sono soltanto alcune delle accuse della Procura di Tempio Pausania (Sassari) a carico dei quattro ragazzi