Green pass, stato emergenza e mascherine: quali date? Le prossime tappe verso la normalità

Non siamo ancora completamente fuori dall'emergenza Covid ma il ritorno alla normalità, seppur lento, è iniziato. Ecco cosa può cambiare e quando

Il centro di Milano

Il centro di Milano

Milano - Sono trascorsi quasi due anni da quella fatidica notte tra il 19 e il 20 febbraio, quando la scoperta del cosiddetto "paziente 1" a Codogno fece scattare l'allarme pandemia in Italia. Oggi non siamo ancora completamente fuori dall'emergenza Covid ma il ritorno alla normalità, seppur lento,è iniziato. Da settimana scorsa è finito l'obbligo delle mascherine all'aperto (ma bisognerà portarle con sé ed indossarle in caso di affollamenti). Rimane, comunque, l'obbligo fino al 31 marzo, di indossare le mascherine nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private. Un altro segnale è arrivato dalla riaperture delle discoteche, certamente il settore tra i più penalizzati dalla pandemia. Lo scorso week end le piste italiane sono state nuovamente solcate (necessario essere possesso del Green pass rafforzato). 

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La curva epidemiologica in Italia

Anche la curva dei decessi comincia lentamente a piegarsi, come non accadeva ormai da tre mesi, e l'indice di contagio è sceso allo 0,70, secondo i calcoli del sito CovidStat, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn): sono questi i nuovi dati positivi sull'evoluzione dell'epidemia di Covid-19 in Italia, e si sommano al progressivo calo osservato nelle ultime settimane nel numero dei casi e in quello dei ricoveri, sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive. Numeri che però continuano a essere decisamente alti, come indica l'aggiornamento quotidiano del ministero della Salute. I nuovi casi in 24 ore sono stati 57.890, un numero confrontabile ai 59.749 del giorno prima, e sono stati individuati con 538.131 test, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 555.080 del giorno prima. Di conseguenza il tasso di positività è al 10,7%, stabile ormai da almeno dieci giorni. È infatti dal 7 febbraio che è intorno al 10%, osserva il fisico Daniele Pedrini, coordinatore del sito CovidStat. È una stabilità che conforta e che va oltre il fatto che, con i casi, si sta riducendo anche il numero dei tamponi. Quest'ultimo dato emerge, per esempio, dal monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo al periodo 9-15 febbraio. Per quanto riguarda i ricoveri, i dati del ministero della Salute indicano che quelli nelle terapie intensive sono complessivamente 1.037, ossia 36 in meno in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite, e gli ingressi giornalieri sono stati 71. Nei reparti ordinari i ricoverati sono complessivamente 14.562, ovvero 565 in meno in 24 ore. Sui ricoveri, il monitoraggio della Fondazione Gimbe indica che dal 9 al 15 febbraio si è registrato un calo del 14,9% di quelli in area medica e un calo del 18,7% nelle terapie intensive. 

Le prossime tappe

Ma quali saranno i prossimi step? E che primavera ci attende? Da ieri è legge il decreto della Vigilia di Natale che ha prolungato lo stato d'emergenza fino al 31 marzo e ha imposto l'obbligo del green pass rafforzato anche per prendere il caffè al bancone o accedere a musei, cinema, teatri, piscine e palestre: la Camera, con 331 voti a favore, 43 contrari e tre astenuti, ha dato il via libera definitivo al testo che però ha subito alcune modifiche durante l'iter parlamentare, dalla cancellazione dell'obbligo del super pass per i trasferimenti da e per la Sicilia e la Sardegna, al ripristino della possibilità di svolgimento "di feste popolari e manifestazioni culturali all'aperto" in zona bianca come la festa dei Ceri a Gubbio, il Palio di Siena o la festa di Santa Rosalia a Palermo. Ma non è l'unica novità.

Le date

In Commissione Affari sociali della Camera, dove è in corso la discussione sul decreto del 7 gennaio che ha introdotto l'obbligo di vaccino per gli over 50 e del super pass per lavorare, è stato approvato all'unanimità un emendamento in base al quale dal 10 marzo sarà nuovamente possibile "consumare cibi e bevande anche in sale teatrali, da concerto, al cinema, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo, in altri locali assimilati e in tutti i luoghi in cui svolgono eventi e competizioni sportive". Dunque via libera a popcorn, patatine, birra e coca cola al cinema e allo stadio nello stesso giorno in cui scatterà anche un'altra misura, il ritorno della possibilità di far visita ai familiari ricoverati in ospedale, per 45 minuti al giorno. Il primo marzo, invece, scatterà l'aumento della capienza negli stadi e nei palazzetti, che salirà rispettivamente al 75% e al 60%.  Altri segnali, in direzione dell'abolizione delle restrizioni dovute all'emergenza sanitaria, arriveranno nelle prossime settimane

Il 31 marzo e stato d'emergenza: cosa può cambiare

Tutti gli interventi elencati in precedenza che vanno nella direzione annunciata dal governo di riaprire gradualmente il paese rappresentano piccoli passaggi intermedi prima di quello che sarà il vero banco di confronto tra le forze politiche, la scadenza dello stato d'emergenza il 31 marzo. Il dibattito nel governo tra chi ne chiede lo stop tra poco più di un mese e chi invece vuole prorogarne l'uso almeno fino al 15 giugno, quando scadrà l'obbligo di vaccinazione per gli over 50, o addirittura oltre, è ancora aperto e una decisione verrà presa solo a ridosso della scadenza. L'ipotesi su cui si lavora è quella di un allentamento progressivo delle misure, come l'obbligo di mascherina al chiuso, e dell'obbligo del pass, a partire dal 31 marzo: prima per le attività all'aperto e poi per quelle al chiuso. Attualmente la certificazione verde Covid, rilasciata dopo la terza dose, ha una durata illimitata, quindi senza necessità (allo stato attuale) di nuove vaccinazioni. Al regime di chi si è sottoposto alla terza dose è equiparato a coloro che sono guariti dal Covid dopo il completamento del ciclo vaccinale primario. Sul green pass, in ogni caso, la discussione nel governo resta aperta. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha spiegato: "Penso che il Super Green pass vada rimodulato e abolito nel tempo, ma siamo in un periodo di transizione prima vanno riviste le regole nelle scuole, quelle per le mascherine al chiuso, gli isolamenti per i positivi asintomatici, bisogna procedere per gradi fino alla rimodulazione del Green Pass. Il virus circola ancora". Un percorso graduale, dunque.

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Gli altri nodi da sciogliere

E il governo affronterà poi anche un'altra serie di questioni che sono state poste con alcuni ordini del giorno accolti nelle scorse ore: dalle modifiche alle restrizioni per l'ingresso nel nostro paese a turisti provenienti dall'Ue all'impegno per risolvere il tema dell'ingresso in Italia dei cittadini vaccinati con Sputnik, dal via libera all'indennità per gli infermieri all'impegno ad assumere ogni iniziativa per riconoscere un equo indennizzo ai familiari dei sanitari non dipendenti dal Servizio sanitario nazionale morti per il Covid in conseguenza dell'attività prestata. 

Nel resto d'Europa

Tutto questo mentre diversi Paesi accelerano sul ritorno alla normalità. La Gran Bretagna dal 21 febbraio toglierà quasi tutte le restrizioni, la Francia pensa all'abolizione del green pass. Anche in Germania si lavora in direzione di quello che è stati ribattezzato il "giorno della libertà", con un allentamento delle restrizioni che si snoderà attraverso un piano a tre fasi. "Dopo due anni ci meritiamo che le cose vadano di nuovo meglio e sembra che stia succedendo ora" ha detto il cancellerie Scholz. Nella vicina Svizzera il Consiglio federale, nella seduta del 16 febbraio, ha abrogato quasi tutti i provvedimenti nazionali contro la pandemia, dando il via a quello che è stato definito il "freedom day" elvetico. Stop al Green Pass in Israele, dove da oggi non sarà più necessario esibire la prova di essere stati vaccinati contro il coronavirus, guariti o di essere negativi a un test per entrare in alcuni luoghi pubblici. Lo ha annunciato il primo ministro israeliano Naftali Bennett, spiegando che la decisione è stata presa dopo che la variante Omicron del Covid-19 ha raggiunto il suo picco a gennaio in Israele e poi i casi hanno iniziato a calare.