Green pass e mense scolastiche, che succede adesso? I sindacati chiamano il governo

La sola certezza: le lezioni ricominceranno il 13 settembre con la refezione scolastica: il certificato è obbligatorio per tutto il personale, ma gli addetti al cibo?

Ancora molti nodi da sciogliere sul Green pass a scuola

Ancora molti nodi da sciogliere sul Green pass a scuola

Mense scolastiche e Green pass, cosa succede a breve? I sindacati lanciano l’appello. “Il governo convochi «urgentemente» un tavolo presso il ministero dell‘Istruzione e si faccia chiarezza sulla certificazione verde Covid-19 per i lavoratori delle mense scolastiche e universitarie“: è la richiesta congiunta contenuta in una lettera che le parti sociali firmatarie della contrattazione nazionale di settore - le organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs e le associazioni datoriali Angem e Alleanza delle cooperative italiane (Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci-Servizi) - hanno inviato ai ministri dell‘Istruzione, Patrizio Bianchi, e della Salute, Roberto Speranza, ed ai presidenti della Conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga, e dell‘Anci, Antonio Decaro. 

Quello che sappiamo non è molto: dal primo settembre è scattato l’obbligo di certificazione verde per il personale scolastico. Resta il nodo di genitori e operai che entrano a scuola: dovranno presentare la certificazione? Di certo, anche se quasi tutte le scuole hanno riaperto per le procedure organizzative, le lezioni ricominceranno il 13 settembre e con esse la refezione scolastica. Da chiarire resta un punto essenziale: se il green pass è obbligatorio per chiunque appartenga al personale scolastico (dirigenti, impiegati, collaboratori, docenti), non è ancora definito se dovranno mostrarlo appunto genitori, educatori e in particolare gli addetti ai servizi di ristorazione (che però nella maggior parte dei casi hanno l’obbligo professionale), oltre a fattorini e operai. Di qui l’appello dei sindacati.

 Le parti sociali chiedono un chiarimento sulla recente normativa che ha introdotto misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche e universitarie imponendo l’obbligo della certificazione verde per tutto il personale scolastico del sistema nazionale di istruzione e universitario, nonché gli studenti universitari, escludendo nella platea di riferimento il personale dipendente delle imprese in appalto, a partire da quelle che gestiscono servizio di ristorazione/mensa all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. Ed evidenziano che, invece, «in queste ore, alcune amministrazioni locali (Roma e Milano, per citare le più rilevanti) hanno inteso estendere tale indicazione anche al personale delle mense scolastiche e universitarie, generando confusione nelle scuole ed esponendo imprese e lavoratori al rischio di non poter operare con la dovuta serenità. Chiediamo pertanto che il Governo e il Miur operino un chiarimento della normativa». 

Le lavoratrici e i lavoratori che operano nel settore della Ristorazione scolastica e universitaria, viene sottolineato, sono circa 40mila e annualmente assicurano il servizio di preparazione e somministrazione di oltre 430 milioni di pasti. I sindacati e le associazioni datoriali «riaffermiamo il sostegno alla campagna vaccinale e l’assoluta priorità di garantire massima sicurezza per addetti e utenti del servizio. Per questo - concludono - è necessario che imprese, lavoratori e lavoratrici siano poste in condizione di poter attuare questo processo, con norme dedicate, adeguate e chiare, valevoli per l’intero territorio nazionale, nonché modalità operative precise nelle responsabiità, compiti e strumenti».