Variante Delta: quarantena per i tifosi inglesi ma è impossibile farla rispettare

Domani scatta la certificazione verde ma c'è ancora molta confusione. E Roma attende l'assalto hooligans

Tifosi inglesi in festa

Tifosi inglesi in festa

Provate a immaginare l'orda di tifosi inglesi che, galvanizzati dal 2-0 rifilato all'odiatissima Germania, sono già pronti a prendere d'assalto Roma per assistere alla sfida dei quarti di Euro 2020 in programma sabato prossimo all'Olimpico contro l'Ucraina. L'ordinanza del 18 giugno scorso prevede che chi proviene dal Regno Unito venga sottoposto alla quarantena di 5 giorni con obbligo di tampone. Una misura introdotta per contrastare il proliferare della variante Delta (ex indiana) del Covid 19 e che con tutta onestà sarà impossibile rispettare. Così c'è già chi chiede che i tifosi inglesi restino a casa loro visto che non potrebbero rispettare la quarantena di 5 giorni. Tra loro Massimo Andreoni: "Permettere l'arrivo di tifosi inglesi a Roma è un azzardo. Bisognerebbe avere la forze per dirglielo. Mi sembra ci sia un pò di ipocrisia", ha spiegato il direttore scientifico della Società italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) che commentando i festeggiamenti dopo la partita contro la Germania ha aggiunto: «Sappiamo che appena diamo libertà delle persone di andare allo stadio, i comportamenti sono quelli che vediamo. Nel momento in cui in Inghilterra la variante circola molto, in Italia stiamo cercando di contenerla anche se sappiamo che c'è presente, vedere queste immagini e dire che va tutto bene, mi sembra inaccettabile". Sulla stessa linea il  il virologo Fabrizio Pregliasco. "E' un guaio - afferma , docente dell'Università Statale di Milano - perché è chiaro che la probabilità di contagio con un singolo contatto è bassa, ma più contatti ci sono e più sarà facile avere una situazione di rischio e quindi di potenziale infezione". "C'è la possibilità di una fregatura - avverte il virologo - E non so quanto il Green pass in questa fase iniziale abbia un effetto così sistematico e adottato, quindi non so anche quanto allo sbarco in aeroporto, o nei confronti di chi arriverà con mezzi diversi, si riesca a effettuare i controlli". 

La pensa diversamente dai colleghi Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova. "Oggi abbiamo un protocollo molto chiaro per chi viene e va dall'Inghilterra. Non vedo perché dovremmo preoccuparci. O decidiamo che gli  inglesi non debbano più venire in Italia con quello che ne consegue dal punto di vista economico, oppure una partita di calcio è una partita di calcio. L'Europeo itinerante è stato un bel segnale di ritorno ad una normalità, seppur controllata. E' una delle poche cose giuste fatte dalle istituzioni europee in questi mesi". Nel frattempo Le autorità sanitarie nazionali sono già al lavoro per trovare una soluzione alternativa insieme all'Uefa che possa garantire al contempo sicurezza e ordine pubblico ma l'impresa sembra già titanica. E' solo uno dei tanti problemi che si trova a dover risolvere l'Ue alla vigilia dell'introduzione del Green pass, la Certificazione verde voluta dalla Commissione europea per agevolare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell'Unione europea durante la pandemia. Scatterà da domani, 1° luglio, ma c'è ancora molta confusione tra i Paesi membri.

Il codice a barre

Il Green pass in un tweet della Commissione Europea
Il Green pass in un tweet della Commissione Europea

Il Green Pass è una certificazione digitale e stampabile (cartacea), che contiene un codice a barre bidimensionale (QR Code) e un sigillo elettronico qualificato. In Italia, viene emessa soltanto attraverso la piattaforma nazionale del Ministero della Salute.Il Green Pass è l''asso nella manica dell'Europa per il rilancio del turismo ma rischia di venire oscurato da nuove frizioni tra gli Stati membri e dalla coda lunga della pandemia, con il riacutizzarsi dei contagi innescati dalla variante Delta.

Lite Germania-Portogallo

La decisione della Germania di vietare in toto l'ingresso alle persone provenienti dal Portogallo, considerato un Paese dove la variante Delta è dominante, non è andata giù a Bruxelles, che non la vede "in linea" con quanto stabilito insieme agli stessi Stati membri nei mesi scorsi. Il malcontento è stato espresso nero su bianco in una missiva diretta a tutte le capitali, siglata dai commissari Didier Reynders, Thierry Breton e Stella Kyriakides.

Libertà vigilata

A cosa serve il green pass?
A cosa serve il green pass?

Per questo la Commissione ha chiesto che entro domani di omogeneizzare tutte le misure per gli spostamenti sul territorio europeo (dalle classificazioni sulle zone ad alta incidenza per le quali sarebbero previste quarantene, all'obbligo di test per i minori) garantendo la libertà di viaggiare senza più ostacoli e limitazioni a chi è guarito dal Covid oppure ha completato il ciclo vaccinale. Tutte informazioni che da giovedì dovrebbe essere più facile fornire e ottenere ovunque nell'Unione con il certificato verde Covid, prova per l'avvenuta vaccinazione, la negatività a un tampone o la guarigione dal virus. E che ora Bruxelles raccomanda di usare anche per riaprire in modo "graduale" le porte di concerti, festival, mostre e teatri a platee almeno per ora «limitate», dando una boccata d'ossigeno al martoriato settore culturale.

In ritardo

A poche ore dallo scoccare della fatidica mezzanotte del  1° luglio sono venti gli Stati membri che hanno già messo in piedi il sistema digitale connettendosi alla piattaforma Ue e iniziando a distribuire i pass. All'appello però mancano ancora Cipro, Ungheria, Malta, Irlanda, Paesi Bassi, Romania e Svezia. Pur non essendo uno strumento "apriti sesamo", la Commissione Ue è certa che il certificato garantisca più uniformità tra i Ventisette dando "ai cittadini la necessaria fiducia per organizzare un viaggio all'estero". Sempre ammesso che la variante Delta non faccia più danni del previsto.

Paura Delta

Le ultime indicazioni segnalano che il ceppo indiano si sta diffondendo sempre più nel Vecchio Continente, alimentando il 20% dei casi diagnosticati in Francia e ormai il 99% di quelli nel Regno Unito con oltre 20mila contagi. E qui entra in gioco il problema hooligans attesi proprio nella giornata di sabato a Roma per i quarti di finale. Senza contare che proprio a Londra si giocherà la finale di Euro 2020, eventualità che già da tempo preoccupa l'Unione Europea sulla spinta delle preoccupazioni ufficializzate da Mario Draghi e Angela Merkel. Anche per questo gli europei in viaggio, se vorranno evitare sorprese, dovranno comunque tenere sempre d'occhio le mappe settimanali del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sui livelli di contagio nelle varie regioni, e la piattaforma Re-Open Eu, che contiene tutte le informazioni aggiornate sulle varie misure nazionali. Se per ora l'effetto barriera dei vaccini sembra reggere, con Moderna che ha rilevato una scarsa riduzione dell'efficacia del suo immunizzante davanti alla variante indiana, Bruxelles confida anche nelle prime cure del virus. Fin qui, quattro dei cinque trattamenti individuati sono anticorpi monoclonali in revisione in tempo reale da parte dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), mentre un altro è un immuno-soppressore già autorizzato per pazienti non-Covid.