"Green pass valido per un anno"? Il nodo della protezione del vaccino

Venerdì il Comitato tecnico scientifico si dovrebbe riunire per esaminare la richiesta del ministero della Salute in merito alla possibilità di prorogare la durata della certificazione

Green pass

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Milano - Continua il dibattito sull'ipotesi di un allargamento della durata del green pass da 9 a 12 mesi. Infatti venerdì il Comitato tecnico scientifico si dovrebbe riunire per esaminare la richiesta del ministero della Salute in merito alla possibilità di prorogare la durata della certificazione. "Al momento questa mi sembra che sia una proposta. Vediamo un po' su quali basi scientifiche poggerebbe. E' importante che abbia una base scientifica, perché sennò è inutile fingere di esser protetti se non lo si è. Bisogna vedere quali sono le evidenze scientifiche: c'è qualcosa che ci dice che la protezione c'è, quanta sia va visto. Anche perché non possiamo basarci soltanto sugli anticorpi, dobbiamo vedere anche gli altri aspetti dell'immunità, che sono la durata della memoria e l'attività delle cellule che agiscono contro i virus". E' la riflessione del farmacologo Silvio Garattini, presidente dell'Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, sentito dall'Adnkronos Salute. 

Per Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma è "corretta la scelta di allungare la scadenza del Green pass". "C'è un'esigenza ineluttabile, ancora prima della terza dose, quella di arrivare ad una copertura vaccinale soddisfacente visto che la variante Delta ha alzato l'asticella e non credo si possa rimanere lontani dal 95%. L'allungamento della durata può convincere gli esitanti", ricorda Andreoni.  "Poi stanno arrivando più dati e studi sull'immunità vaccinale - osserva l'infettivologo ad Adnikronos- e da quello che si evince 12 mesi sono un periodo di tempo probabile per cui l'immunità copra bene dalla malattia grave. D'altronde - conclude - all'inizio si era parlato di 6 mesi poi 9 e ora 12. Questo anche perché oggi, dopo quasi 10 mesi di vaccinazioni, possiamo monitorare meglio l'immunità dei vaccinati".

Secondo Francesco Le Foche, immunologo del policlinico Umberto I e docente dell'Università La Sapienza di Roma, è "giusto prorogare il Green pass a 12 mesi. Sul campo abbiamo visto che la copertura vaccinale dura fino a 9 mesi ma dai dosaggi anticorpali e dalle risposte cellulo-mediate sembrerebbe superare abbondantemente questi 9 mesi. Quindi è quasi certo che il vaccino copra almeno fino a 12 mesi ma forse anche di più". "E' chiaro che questo è un vaccino nuovo - sottolinea Le Foche - quindi non lo possiamo dire con certezza perché quella si vede sul campo. però - ribadisce - che ci siano delle condizioni che possano far pensare al prolungamento" dell'immunità "per 12 mesi è fuori da ogni dubbio".  "I primi a essere interessati" dalla scadenza del  Green pass "sono i sanitari. Come abbiamo visto - ricorda l'immunologo - all'interno delle strutture sanitarie dopo la vaccinazione il contagio si è ridotto, praticamente è inesistente e per adesso è ancora così. Noi siamo monitorati costantemente e per ora c'è una buona copertura quindi valuteremo. I dati scientifici - afferma Le Foche - sono molto confortanti, non ci aspettiamo che l'immunità da un mese all'altro si dimezzi". 

E chiarisce: "La riduzione degli anticorpi non vuol dire che l'immunità non ci sia perché il titolo anticorpale non è l'unica parte dell'immunità. C'è l'immunità di memoria immunologica, dei linfociti T di memoria, che sono molto importanti e - sottolinea - abbiamo visto che la terza dose serve a stimolare proprio quell'immunità in particolare, però - ricorda il medico - anche l'incontro col virus la ri-stimola, quindi non è solo un titolo anticorpale che ci dice che non si è immuni. Non è detto che non si abbia un'ottima risposta dell'immunità cellulo-mediata e dell'immunità innata. Si sta osservando sul campo ma - conclude - a me sembra che questa vaccinazione abbia dato dei risultati fantastici".   

Favorevole all'allungamento anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all'università Cattolica di Roma: "Visto che abbiamo costatato che la protezione data dalla vaccinazione anti-Covid dura più dei sei mesi inizialmente osservati, arrivando ai 9 e anche ai 12 mesi, è chiaro che è opportuno prendere in considerazione il prolungamento della validità del Green pass. Questo non vuol dire, però, che non dobbiamo prevedere una dose di richiamo, prima, per le persone più fragili. I due interventi non sono in contraddizione tra di loro ma sono da considerarsi sinergici".  "E' giusto - ribadisce Ricciardi - prendere in considerazione l'estensione del Green pass, nella certezza che le persone rimangano protette, perché pian piano stiamo accumulando dati secondo i quali la protezione è più prolungata di quanto pensassimo inizialmente. Ma non è pensabile che questo sia vero nelle persone più vulnerabili. Per questo è importante considerare, contemporaneamente, strategie diverse per le persone sane che hanno una risposta anticorpale protettiva anche a distanza di tempo e per le persone che hanno una protezione minore".