Green pass su modello Francia: le Regioni si dividono. Le ipotesi e cosa potrebbe cambiare

Oltralpe servirà per accedere a ristoranti e mezzi di trasporto. In Italia si apre il dibattito: seguire o meno questa strada per frenare la corsa della variante Delta?

Un locale francese

Un locale francese

Milano - Modello francese per il green pass? Il dibattito è più che mai aperto. In Francia dopo il discorso del presidente Emmanuel Macron (che ieri sera in diretta tv a reti unificate ha annunciato l'estensione del green pass per accedere a ristoranti, caffè e trasporti) c'è stato un vero e proprio boom di prenotazioni per vaccinarsi. E in Italia? Le posizioni sono diversificate: c'è chi è tentato dalla prospettiva di replicare la misura e chi reputa questa ipotesi irricevibile. Tra i primi a intervenire lo stesso Commissario per l'Emergenza Covid Francesco Figliuolo secondo il quale - nell'ottica di dare un'ulteriore propulsione alla campagna vaccinale - "quella di utilizzare il green pass per vari tipi di eventi, così come in Francia, potrebbe essere una soluzione per una spinta. Poi per chi non l'avrà c'è anche il tampone, bisogna comunque rispettare la Costituzione". Una apertura al modello francese sarebbe condivisa da diversi parlamentari del Pd e alcuni governatori. Nettamente differenti le posizioni nel centrodestra: Giorgia Meloni ha parlato di "idea raggelante". Sulla stessa linea anche Matteo Salvini, che ha opposto un categorico "Non scherziamo".

Ma cosa dicono le nuove regole francesi? In primis c'è il capitolo che riguarda il personale sanitario, per il quale è previsto l'obbligo vaccinale. Il ministro della Salute francese, Olivier Véran, ha sottolineato: "Non vogliamo fare un nuovo lockdown. Vogliamo protezione per tutti". Dal 15 settembre, quindi, medici e infermieri non immunizzati non potranno più lavorare e ricevere lo stipendio, ha aggiunto il ministro. Una strategia elogiata dall'infettivologo Matteo Bassetti, del Policlinico San Martino di Genova, che su Facebook ha scritto: "Mentre in Italia qualcuno che sembra vivere sulla luna propone nuove zone gialle o di altri colori più cupi, in Francia scatta l'obbligo vaccinale per i sanitari e da agosto non potrai più andare al ristorante, al bar, sul treno, sul pullman o al cinema e a teatro senza essere vaccinato o avere un tampone negativo. Dal 21 agosto vale per tutti quelli che hanno più di 12 anni".

Cosa ne pensano le regioni? Il governatore lombardo Attilio Fontana ha spiegato "Io non ho detto che si debba incentivare il green pass. Ho detto che, laddove è stato previsto, siamo nelle condizioni di poterlo applicare, perché la nostra campagna vaccinale sta andando molto bene". "In questo momento non ce ne è bisogno, anche perché la campagna vaccinale sta andando molto bene e non abbiamo necessità di usare misure come quelle francesi per incentivarlo", ha continuato. "Non è che io chieda l'utilizzo del green pass per andare al ristorante. Ci sono alcune attività per quali è richiesto l'utilizzo del green pass, ma ci sono dei conflitti a livello di garante della privacy. Non in più, ma dove è già previsto", ha sottolineato Fontana.  "Noi non chiediamo il green pass. Noi non abbiamo neanche bisogno di questo perché in Lombardia le vaccinazioni stanno andando in maniera eccellente, non ci sono sacche di resistenza. Per cui non abbiamo nessun bisogno di stimolarli con ulteriori incentivi. Noi, se ne avessimo avuto di più, avremmo già probabilmente concluso la campagna vaccinale", ha concluso.

Differente la posizione del governatore della Liguria, Giovanni Toti dell'assessore alla Salute del Lazio, Antonio D'Amato. "Sono d'accordo con quello che ha fatto la Francia" e "se il governo italiano" metterà in campo gli stessi provvedimenti "saremo pronti a farlo convintamente" ha detto governatore ligure. "Se non si vuole proporre l'obbligo vaccinale per alcune categorie - ha detto - si agevoli la volontà dell persone dando la possibilità ai vaccinati di fare una vita normale. Chi sceglie di non usufruire di quanto la scienza e la tecnica ha messo a disposizione, ne pagherà le conseguenze in qualità della vita". D'Amato ha invece precisato: "Nel Lazio hanno il green pass 2,5 milioni di persone, dobbiamo capire cosa farci. Io credo che anziché arrivare alle chiusure bisognerebbe utilizzare il green pass". "Alcuni Paesi europei - ha proseguito - hanno ristabilito il coprifuoco, io vorrei evitare tutto questo, sarebbe una sconfitta. Anche perché i cittadini non capirebbero, visto che stiamo spingendo molto sulle vaccinazioni. Manteniamo aperto tutto consentendo l'accesso con green pass. Dal mio punto di vista anche le discoteche potrebbero aprire garantendo l'accesso solo a chi è vaccinato". 

Sul tavolo c'è anche il nodo della corsa della variante Delta e della richiesta da parte di alcune Regioni di una possibile revisione dei parametri che stabiliscono i profili di rischio e l'assegnazione delle zone. Secondo il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri "il modello Macron per il green pass è utile, ma noi siamo già più avanti perché abbiamo una situazione epidemiologica migliore". Sileri ha poi aggiunto, parlando dei dati Covid in Italia,: "I parametri per le Regioni devono cambiare. Ma se non cambieranno, un modo per evitare chiusure - a fronte del rischio di un aumento dell'indice dei contagi - potrebbe essere il green pass. Io cambierei i parametri dando un peso maggiore a ospedalizzazione e vaccinazioni", ha concluso. Il dibattuto è più che mai aperto. Per possibili decisioni bisognerà attendere qualche giorno, probabilmente dopo il prossimo monitoraggio di venerdì.