Grande caldo e grandinate: quanto ci costano gli eventi estremi

Coldiretti: persi 14 miliardi in un decennio. La colpa è la tropicalizzazione del clima. La soluzione antisiccità: laghetti artificiali per conservare l'acqua

Grandinate sulle coltivazioni

Grandinate sulle coltivazioni

Milano - L'ondata di grande caldo, dopo quella di maltempo, e ancora grandinate al Nord. L'Italia è nella morsa degli eventi climatici estremi che fanno soffrire l'agricoltura con un conto di 14 miliardi di danni in un decennio, tra perdite della produzione nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture. Lo afferma Coldiretti in riferimento all'allerta della protezione civile in 9 regioni in Italia dove è in atto però un cambiamento climatico che evidenzia la tendenza alla tropicalizzazione.

"La caduta della grandine nelle campagne - sottolinea la Coldiretti - è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni di frutta e verdura nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che - precisa la Coldiretti - si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare e' anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis".

"Con l'innalzamento delle temperature a preoccupare - sottolinea l'associazione - è anche la siccità che colpisce le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia, ma anche le coltivazioni di grano, altri cereali e foraggi per l'alimentazione degli animali, ed gli ortaggi e la frutta che hanno bisogno di acqua per crescere e assicurare la produzione di cibo Made in Italy alle tavole degli italiani in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei rincari. In un 2022 con precipitazioni praticamente dimezzate, nonostante le ultime precipitazioni. il livello del Po - rileva la Coldiretti - è sceso al Ponte della Becca -3,1 metri rispetto allo zero idrometrico, un livello più basso che a Ferragosto".

La situazione per i coltivatori è "rappresentativa dell'intero bacino idrografico nazionale con l'emergenza acqua che si estende dal nord al centro e al sud Italia. Con l'innalzamento delle temperature manca infatti l'acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni in buona parte del Paese. Con il cambiamento della distribuzione nella pioggia dal punto di vista geografico e temporale, in Italia per risparmiare l'acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto da Coldiretti e Anbi un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente. Il progetto - conclude Coldiretti - è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l'acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all'industria e all'agricoltura, con una ricaduta importante sull'ambiente e sull'occupazione".