Festa della Giubiana 2023: leggende, falò ed eventi in Lombardia

Un antico rito per scacciare l’inverno e propiziare l'anno appena iniziato

Giubiana

Giubiana

Milano - Dopo le festività natalizie che si sono concluse con l'Epifania, è arrivato Sant'Antonio Abate. Ma l'ultimo giovedì di gennaio, in Lombardia, ci si prepara per il falò della Giubiana. Un grande fuoco che rischiarerà le tenebre con la speranza che bruci bene e velocemente così da scacciare l’inverno e propiziare l'anno appena iniziato. La cerimonia, che quest'anno cade il 26 gennaio, prevede un grande falò dove viene fatto bruciare un fantoccio di paglia vestito di stracci (la Giubiana), che rappresenta il malessere dell’inverno e i guai dell’anno trascorso. 

La Giubiana, chi era

Diverse interpretazioni per la 'Giubiana'. Per prima cosa, lo stesso nome cambia a seconda del territorio in cui si celebra il rito: Gibiana nella bassa Brianza, Giobbia in Piemonte, Giöeubia nel Varesotto, Giubiana/Giübiana/Gibiana nell’alta Brianza e nella provincia di Como, Zobiana in Trentino e nel Bresciano. Il nome potrebbe anche derivare da Joviana, ossia la dea della fertilità Giunone, ma anche dal padre degli dei Giove, in latino “Jupiter-Jovis”, da cui l’aggettivo Giovia, e quindi Giobia, ed ecco il perchè del giorno di giovedì. Da non diemnticare che giovedì era anche il giorno della settimana in cui le streghe facevano i loro riti satanici.

Le origini

Fin dalle epoche più antiche, nel mondo agricolo, l'anno era scandito da ricorrenze periodiche, che accompagnavano i ritmi delle stagioni e che in qualche modo permettevano di sentirsi partecipi dei cicli della natura. Attraverso feste e ricorrenze, erano quindi rivissuti simbolicamente i cicli della natura, in particolare il passaggio tra le stagioni morte e quelle del risveglio primaverile. Nel periodo più freddo dell'anno, a fine gennaio, era usanza bruciare simbolicamente il vecchio anno, per augurarsi che l'anno nuovo fosse più propizio e ricco di nuovi raccolti e di molti frutti. I gesti simbolici sono così importanti per comunicare un messaggio che la religione cristiana, nella sua liturgia ha integrato molti elementi pagani. Il nome stesso della festa del resto sembra fare riferimento ad antichissimi rituali propiziatori, molto più antichi del diffondersi del cristianesimo. Il nome 'Giubiana' sembra infatti collegato al dio romano Giove. Altre possibili figure di riferimento sono Giunone, Giano, e Diana. Con l'avvento della religione cristiana, i riferimenti agli dei pagani sono stati messi in disparte, ma il nome originale di Giubiana si è conservato nel tempo.

​Le leggende

Nei secoli medievali la narrazione popolare ha creato svariate leggende e numerosissimi racconti popolari, molte delle quali citate nel libro 'Le mille e una Giöbia' scritto da Roberta Freri e Rossella Orsenigo per Macchione editore. In questi la Giubiana è così diventata una figura femminile che allude alla grande Madre, a volte una vecchina, altre volte una strega, da scacciare simbolicamente insieme ai rigori dell'inverno. L'elemento più caratterizzante della festa è rimasto il grande falò, che ancor oggi è percepito da tutti come un simbolo di rinnovamento e di ripartenza del nuovo anno. 

Secondo una leggenda, nel XII secolo, Giubiana era una castellana fedifraga che tradì per amore la cittadina di Cantù, nella guerra tra milanesi e comaschi, venendo poi messa alla pubblica gogna pagando tra le fiamme la propria colpa come una Strega. Secondo altre leggende si farebbe risalire ai riti celtici del I secolo d.C, quando fantocci di vimini intrecciato venivano dati alle fiamme dai sacerdoti druidi per propiziarsi il favore degli dei in battaglia o per ottenere benevoli influssi nelle stagioni della semina e dei raccolti. Altri infine, attribuiscono gli attuali roghi a quelli dei sacerdoti cristiani che nel IV secolo d.C. bruciavano simbolicamente le divinità pagane. 

Grazie ad altre credenze popolari, sappiamo anche qual'era l'aspetto della Giubiana: una strega, spesso magra, con gambe molto lunghe e le calze rosse, che viveva nei boschi spostandosi di albero in albero e facendo spaventare soprattutto i bambini ed arrivando a ricercare un bambino da mangiare proprio l'ultimo giovedì di gennaio.

C'è anche chi racconta che, una volta, una mamma le tese una bella trappola: preparò una gran pentola piena di risotto allo zafferano con la luganega e lo mise sulla finestra. Quando la Gibiana sentì il delizioso profumo del risotto corse con la sua scopa verso la pentola e mentre mangiava il risotto squisito non si accorse che stava per arrivare l'alba e al primo sole morì visto che i raggi del sole secondo la tradizione ucciderebbero le streghe. Ancora oggi, durante la festa della Giubiana, si mangia il risotto con la luganega e si beve il vin brulé.

Gli eventi in Lombardia

Numerosi gli appuntamenti nelle piazze di alcune città lombarde. 

COMO

A Cantù, il tradizionale "Corteo e rogo della Giubiana" avrà luogo giovedì 26 gennaio dalle  20,30 alle 23,30 presso Piazza Garibaldi e vie limitrofe.

A Civenna, sabato 28 Gennaio, alle 20, l’atmosfera si scalda con “Giubiana Medievale”, evento organizzato da Polisportiva Alta Valassina. In compagnia del Gruppo degli Sbandieratori di Como, sarà possibile scoprire Civenna nella sua veste medievale. La rievocazione storica accompagnerà i visitatori fino al lontano 835 quando Re Lotario e la moglie Ermengarda arrivarono a Civenna. Si procederà poi con la tradizionale proclamazione dell’editto che darà inizio al Corteo alla ricerca della Gubiana, terminando poi con la lettura della sentenza e il suo rogo. Al termine del rogo, grande festa nel salone del Centro Sportivo con il tipico risotto con la luganega che, secondo alcune versioni della leggenda, sarebbe stato cucinato da una madre per "tentare" la Giubiana in modo da farla mangiare per tutta la notte sino all'arrivo dell'alba, e di conseguenza farla morire a causa dei raggi del sole ritenuti letali per la vecchia.

Presso il Centro Polifunzionale di Bregnano si svolge nella giornata di sabato 28 Gennaio la nuova edizione del Rogo della Giubiana. Dalle 19, ddegustazione gratuita di risotto con dalsiccia. Alle 21, rogo della Giubiana e vin brulè per tutti. Dalle 20, ballo con musica dal vivo con Flavio e Laura. Ingresso Libero.

Venerdì 27 gennaio, a partire dalle 20, il Comitato per Asnago aspetta grandi e piccoli per il tradizionale Rogo della Giubiana, antico rito propiziatorio della tradizione brianzola. Appuntamento al Parco comunale di via Repubblica. L'evento gode di patrocinio comunale.

A Canzo, l’appuntamento è fissato per il 26 gennaio alle ore 20:30 sotto i portici in Piazza della Chiesa, dove avverrà il consueto processo rigorosamente in dialetto alla Giubiana, la quale verrà poi condotta in Villa Meda per abbracciare il proprio triste destino. A seguire risotto e luganega e vin brulé da gustare davanti al grande falò “per la buna furtuna cuntra la displipa”.

LECCO

Falò della Giubiana a Merate. Sabato 28 gennaio, 2023 appuntamento al Parco Belgiojoso per bruciare sul falò il fantoccio di paglia e stracci, la Giubiana, per scacciare l’inverno e propiziare l’anno appena iniziato.  Alle 15, in Piazza Prinetti, letture Animate e concerto Junior Band (Banda Sociale Meratese). Alle 16:30, in via Manzoni (atrio Banda), partenza corteo verso il Parco Belgiojoso. Alle 17:30, al Parco Belgiojoso Rogo della Giubiana con racconto della Tradizione. Salamelle, panini con salame, vino, birre e bevande. Un evento che si tiene grazie alla Protezione Civile e gli Amis di Pumpier de Meràa. Con il Patrocinio della Città di Merate.

MONZA

Quattro roghi a Giussano per la Festa della Giubiana, promossi dall’amministrazione comunale di Giussano in collaborazione con la Pro Loco. Gli eventi si svolgono presso il Laghetto di Giussano e prevedono, oltre alla magia del fuoco, anche la tradizione culinaria a base di risotto e tortelli. Il primo rogo si è tenuto sabato 21 gennaio. Il secondo, giovedì 26 gennaio con un doppio rogo: dalle 20.30 il corteo si snoda da via Verdi porterà a via dei Certosini (piazza Mercato) dove è viene bruciata la Giubiana di Paina; alle 21.00 presso l’Oratorio di via Dante viene invece data alle fiamme la Giubiana di Robbiano con la preparazione del tradizionale risotto. Il programma si conclude sabato 28 gennaio, con il rogo della Giubiana del Laghetto: l'appuntamento in questo caso è alle 21.30 nell’area adiacente il parcheggio di via Stelvio.

A Seregno, sabato 28 gennaio, la serata di aprirà con la distribuzione del tradizionale risotto giallo con salsiccia e proseguirà con la babydance ai piedi della strega. Poi ai più piccoli verrà raccontata la storia della Giubiana e ci sarà spazio anche per dei momenti magici prima di mettere al rogo il fantoccio. L’appuntamento è fissato presso il Parco Madonna della Campagna di via Cagnola a partire dalle ore 19:30. L’ingresso sarà libero a tutti.

A Briosco, Falò della Gibiana, giovedì 26 gennaio  con ritrovo in piazza della Chiesa alle 20, a seguire la fiaccolata fino al parcheggio del Cimitero. Durante la serata verrà offerto un ristoro con risotto zafferano e salsiccia e vin brulé. Per tutta la serata ci sarà un intrattenimento musicale a cura degli Amis de L’osteria. Un evento organizzato dalla Pro Loco Briosco, dai volontari, dalle insegnanti e dagli studenti della scuola primaria di Briosco.

VARESE

Il 26 gennaio 2023 alla Casa del curato, a Somma Lombardo, si terrà l'evento "Bruciamo la Gioeubia". Il rogo organizzato da Sci Club 88 sarà acceso dalle 19.

La Proloco di Mornago organizza il 26 gennaio 2023 il 10° Falò della Giöbia. La serata comincerà alle ore 18:30 con un aperitivo e continuerà dopo la cena con la raccolta delle scope "Scaccia Guai" e l'accensione del falò, durante il quale sarà possibile sorseggiare del caldo vin brulé accompagnato da deliziose frittelle di mele. In occasione della festa, alle ore 19:30 sarà servito un prelibato menù con il tradizionale risotto con la luganega, a cura dello chef Roberto Valbuzzi. Cena disponibile solo su prenotazione da effettuare entro martedì 24 gennaio.

Falò della Giubiana con risottata, bancarelle, quest’anno all’oratorio S. Giovanni Bosco di Arnate non manca nulla per l’evento della tradizione popolare più atteso dalla città e organizzato, come di consueto, dalla Pro loco cittadina. Programma: inizio serata alle 19.30 e rogo alle 21.00. Torna anche la pentola del Guiness dei Primati per cucinare il piatto tipico della città dei due galli, “Risott e Luganiga.

Giovedì 26 gennaio torna a Busto Arsizio, nella formula consueta, la secolare e attesissima tradizione della Giöbia. Dopo due anni di limitazioni a causa della pandemia, saranno numerosi i falò delle associazioni, delle scuole e dei privati cittadini che illumineranno il cielo bruciando i fantocci che rappresentano l'nverno e i guai del passato. Come sempre, l’esposizione delle Giöbie delle associazioni si terrà per tutta la giornata in piazza Santa Maria mentre il rogo 'ufficiale' nel parcheggio di via Einaudi, alle 19. Nel rispetto dell’antico rito, per salvaguardare e valorizzare le tradizioni cittadine, l’amministrazione comunale, l’Ascom, il Distretto del commercio e il Comitato commercianti centro cittadino, in collaborazione con la gastronomia Crespi e il panificio Colombo, inviteranno i bustocchi a gustare un fumante piatto di risotto con la luganiga. Quest’anno la cena si svolgerà in piazza Vittorio Emanuele II alle ore 19.30, subito dopo il falò. Il piatto sarà accompagnato da un bicchiere di vino rosso e dal dolce tipico del periodo tardo invernale, le chiacchiere, offerte dal panificio Colombo. Per la degustazione, che prevede un’offerta minima di 3 euro, sarà utilizzato esclusivamente materiale compostabile. La piazza sarà allestita con tavoli dove poter appoggiare i piatti e gustare comodamente la cena. Mille le porzioni a disposizione.

A Busto Arsizio, giovedì 26 gennaio, saranno bruciati altri fantocci, a cura delle associazioni e delle parrocchie del territorio:

  • Famiglia Bustocca, Magistero dei Bruscitti da Busti Grandi, Movimento Giovani Padani, Comitato Commercianti Centro Cittadino: esposizione in piazza S. Maria e falò nel parcheggio di via Einaudi ore 19.30;
  • Parrocchia Santa Maria Regina: esposizione e falò via Favana (fronte civico 2) nel parcheggio del cimitero ore 20.00 circa;
  • Parrocchia SS. Redentore: esposizione e falò davanti alla Chiesa SS. Redentore ore 18.30 e somministrazione temporanea presso l’oratorio;
  • Parrocchia Beata Giuliana: esposizione e falò nel piazzale davanti alla Chiesa di Beata Giuliana alle 19.30;
  • Club Borsanese Folclore e sport: esposizione e falò presso il Parco Campone Borsano ore 19.30 con somministrazione temporanea di polenta e bruscitti;
  • Associazione Sacconago Commercianti, Artigiani & Co.: esposizione e falò in piazza della Chiesa Vecchia a Sacconago ore 21.00 con somministrazione temporanea di “Risotto con la luganega”;
  • Parrocchia di Sacconago: esposizione e falò presso l’Oratorio S. Luigi con accesso da via Ortigara ore 21.00;
  • Parrocchia S. Edoardo: esposizione e falò presso l’oratorio di Sant’Edoardo di via Sondrio n. 11 ore 18.30;
  • Parrocchia S. Croce: esposizione e falò presso l’oratorio di Santa Croce di piazza Don Angelo Volontè alle ore 21.00;
  • Parrocchia S. Giuseppe: esposizione e falò in via A. Da Brescia ang. via Alassio (zona Eliporto) dalle 20.00;
  • Associazione Culturale BB 3.0 La Tribu’ di Busto Grandi: esposizione e falò presso Parco Comerio alle ore 22.00.