Pazza idea di un allevatore dopo una vita di lavoro: ecco il mio giro d’Italia in trattore

Sessanta tappe, 15 regioni, 2 mesi di viaggio a una velocità media di 20 km/h. Marco Beretta, titolare 62enne di un’azienda agricola in provincia di Milano e il primo "TraTour" al mondo

Marco Beretta partirà insieme alla compagna Adele

Marco Beretta partirà insieme alla compagna Adele

Pessano con Bornago (Milano), 13 luglio 2018 - Un giro dell'Italia rurale: 60 tappe, 15 regioni, 2 mesi di viaggio a una velocità media di 20 km/h. Perché il tour è a bordo di un trattore. «Ho sognato tutta la vita di conoscere gente, di visitare luoghi ma non potevo farlo per lavoro», racconta Marco Beretta, titolare 62enne di un’azienda agricola in provincia di Milano ereditata dal padre e contadino protagonista del primo «TraTour» al mondo, presentato ieri a Milano, alla Cascina Nascosta di Parco Sempione. Una scoperta della bellezza della campagna italiana e dei suoi prodotti guidando un Carraro 82.4: compagno a motore per 37 anni, passati arando i campi nella sua Pessano con Bornago. Beretta viaggerà con la compagna Adele Steli e sarà ospite dei colleghi della Confederazione italiana agricoltori di cui è socio.

La partenza è fissata per mezzogiorno di domenica a Pessano. Le prime tre tappe sono tutte in Lombardia e lunghe circa 30 chilometri: il primo giorno muoverà in direzione Cisliano, poi Albairate, il parco del Ticino, a Besate, per arrivare a San Colombano al Lambro il giorno successivo. Seguiranno tragitti più lunghi tra i 50 e gli 80 chilometri per raggiungere Rovigo e giù lungo lo stivale tra Senigallia, San Giovanni Rotondo fino a Cassano allo Ionio. Il percorso di risalita è ancora da definire, ma tutto rigorosamente su strade secondarie. Marco nella sua vita ha giocato più volte col cambiamento. Ha portato avanti per vent’anni l’allevamento di bovini da latte del padre con oltre un centinaio di capi. «Poi ho detto basta. Volevo concedermi più tempo libero: mungere le mucche significa dover lavorare anche a Natale e Ferragosto. Per questo dal 1992 al 2008 mi sono dedicato all’allevamento di 150 suini e di 50 bovini da carne. Facevamo 20mila chili di insaccati all’anno». S’inventa così il Km0 ma il tempo libero per i viaggi è ancora un’illusione. Nel 2007 scompare la moglie. L’Asl gli intima di fare i lavori al macello per i nuovi regolamenti comunitari.

«Impossibile da sostenere economicamente. Così ho detto addio agli animali e sono passato al foraggio». Nel 2010 scoppia il nuovo amore con Adele. Nel 2016, anno del crollo del prezzo del fieno, dà in gestione ad altri i suoi 26 ettari. E così «abbiamo percorso la via Francigena a piedi, la via di San Francesco, un anno siamo andati in Romania e ancora in Ucraina, nei Balcani. Ho visto paesaggi da sogno». E l’idea del viaggio col trattore? «Lo so: ricorda la trama del film di David Lynch, “Una storia vera”. Mi ha anche commosso la storia di Alvin Straight che attraversò gli Stati Uniti a bordo di un trattorino rasaerba per trovare il fratello. Ma l’iniziativa è farina del mio sacco. Solo che mi è sempre parsa impossibile». È stata Adele a spingerlo: «Mi ha solo detto: facciamolo». Detto fatto: «Sarà il nostro più bel viaggio d’amore», dice Adele, prima di abbracciarlo teneramente.