Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid: perché si celebra oggi

Il messaggio di Mattarella: grazie a scienziati e ricercatori, medici, infermieri, personale sanitario, pubblici amministratori, donne e uomini della Protezione civile, militari e forze dell'ordine, volontari

Bergamo, marzo 2020: camion dell'esercito portano via le bare delle vittime di Covid

Bergamo, marzo 2020: camion dell'esercito portano via le bare delle vittime di Covid

Bergamo - Esattamente due anni fa, il 18 marzo 2020,  una lunga fila di camion dell'Esercito lasciava Bergamo con un carico di dolore che ancora si faceva fatica a capire. A bordo c'erano le bare delle vittime bergamasche del Covid: troppe per essere cremate tutte in zona, bisognava portarle altrove. La foto della pietosa carovana fece il giro del mondo, simbolo dello tsunami che aveva travolto in particolare Bergamo per poi propagarsi in tutta la Regione e in Italia. Un anno dopo, l’approvazione all’unanimità di una legge da parte della commissione Affari costituzionali del Senato, decise di fissare il 18 marzo come "Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus".

Le celebrazioni di terranno oggi in tutta Italia, a partire proprio da Bergamo, dove sarà presente il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico. 

Il messaggio di Mattarella

"La data del 18 marzo 2020 rimane incisa nella memoria degli italiani. Una immagine, quella dei mezzi militari che a Bergamo trasportavano le vittime falcidiate da un virus allora ancora sconosciuto, che racchiudeva il dramma dell'intera pandemia. Alla memoria delle vittime ci inchiniamo. Nel dolore dei loro familiari si riconosce l'intera comunità nazionale", così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per il quale "lo smarrimento dinanzi a una minaccia così insidiosa ha lasciato in breve tempo spazio a una reazione tenace, fatta di coraggiose scelte collettive e di avveduti comportamenti individuali, che ci ha consentito di affrontare una sfida senza precedenti nella storia recente dell'umanità".  "La Repubblica è fortemente impegnata a garantire i ritmi di una rinnovata vita della nostra comunità, senza dimenticare la lezione di quanto è avvenuto. In questa giornata simbolica che il Parlamento ha scelto di istituire abbiamo l'occasione per ricordare i tanti che non ci sono più e, insieme, l'apporto di quanti hanno contribuito alla salvaguardia della salute collettiva, al funzionamento dei servizi essenziali", scrive Mattarella.  "Scienziati e ricercatori, medici, infermieri, personale sanitario, pubblici amministratori, donne e uomini della Protezione civile, militari e forze dell'ordine, volontari, hanno costituito un caposaldo su cui abbiamo potuto contare. A tutti loro va la nostra gratitudine. Lo spirito di sacrificio, la consapevolezza di sentirsi responsabili gli uni degli altri, che la stragrande maggioranza dei nostri concittadini ha dimostrato di possedere, costituiscono un patrimonio prezioso per le sfide che il Paese si trova ad affrontare, da non disperdere", conclude il presidente della Repubblica.

La cerimonia a Bergamo

A Bergamo, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di Coronavirus, il presidente della Camera Fico era atteso alle 10.30 al Cimitero monumentale per la deposizione di una corona di fiori sulla lapide in memoria delle  vittime. Poi trasferimento alla Cattedrale di Sant'Alessandro, dove si svolgerà una cerimonia con la prima esecuzione del brano "Lumen Christi", scritto dal compositore Torstern Rasch e dedicato alla città di Bergamo.  Alle 12 il momento più toccante, al Bosco della Memoria, dove il presidente Fico interverrà alla cerimonia di commemorazione delle vittime del Covid-19.  Nel pomeriggio, invece, è prevista la visita, alle 15, della sede della Fondazione Cesvi, che in questi anni è stata impegnata in iniziative per il contrasto dell'epidemia e che nelle ultime settimane si è attivata per prestare assistenza ai profughi ucraini. 

Le cerimonie in Italia 

- Aosta: alle 15 nel cimitero di via Piccolo San Bernardo ad Aosta verrà scoperta una stele dedicata a chi ha perso la vita a causa del Covid-19. Ioltre, come omaggio al loro ricordo, sarà data lettura dei nomi delle 150 persone morte per diverse cause durante i primi mesi della pandemia di Covid-19 e che non hanno potuto ricevere l'ultimo saluto dai propri cari a causa delle norme imposte a tutela della sanità pubblica.

- Brescia: è in corso al Vantiniano la commemorazione alla presenza del sindaco Emilio Del Bono, del vescovo Pierantonio Tremolada e dei rappresentanti di tutte le professioni sanitarie in prima linea nei mesi della pandemia. 

- Bologna: a Bologna la cerimonia si è già tenuta domenica scorsa, in Piazza Maggiore con il ricordo degli oltre 3.700 bolognesi che sono morti a causa del Covid-19, i cui nomi popoleranno il crescentone, ognuno scritto a mano su un cavaliere di alluminio bianco assieme all’anno di nascita e accompagnato da una piccola candela. 

- Firenze: nel Salone dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio di Firenze, dalle 10 cerimonia con il presidente della Regione Eugenio Giani e il sindaco Dario Nardella con i dg delle aziende ospedaliere universitarie con i direttori Alberto Zanobini per il Meyer e Rocco Damone per Careggi.

- Liguria: la Regione Liguria isserà la bandiera a mezz'asta. "Ricordare chi non ce l'ha fatta è doveroso e fondamentale, perché è stata una tragedia senza precedenti. In Liguria sono morte più di 5mila persone: padri, madri, figli, familiari, amici cari. Oggi ci stiamo avviando a superare la fase di emergenza, ma gli ultimi due anni rimarranno per sempre scolpiti nella nostra memoria". Così il presidente della Regione e assessore alla Sanità Giovanni Toti.

Quante vittime ha fatto il Covid a Bergamo

Secondo stime non ufficiali, nel solo mese di marzo 2020 Bergamo e provincia contarono cinquemila morti per Covid. 

A che punto è la pandemia in Italia

Secondo dati ufficiali, i morti per Covid in Italia dall'inizio della pandemia sono stati 157.442. I caso totali di Covid sono stati oltre 13 milioni e attualmente ci sono un milione e 88mila positivi. La grande differenza rispetto all'inizio l'hanno fatta i vaccini: a oggi il totale delle somministrazioni ammonta a 135.311.245 mentre ad aver completato il ciclo vaccinale sono 48.432.839 italiani. 

IL NOSTRO SPECIALE: Covid, dopo due anni che futuro ci aspetta?