Giornata Mondiale dell'Alimentazione oggi: "Recuperiamo abitudini dei nostri nonni"

Si celebra il 16 ottobre di ogni anno per ricordare la nascita della Fao (1945). L'appello del WWF: "Adottare comportamenti alimentari corretti può portare enormi benefici non solo per noi stessi ma anche per l`ambiente, la biodiversità e il clima"

Foto Pixabay: Dieta mediterranea

Foto Pixabay: Dieta mediterranea

Oggi è la Giornata Mondiale dell'Alimentazione. Si celebra il 16 ottobre di ogni anno per ricordare la nascita dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (più famosa con il nome "FAO") istituita nel 1945. 

Il WWF, grazie al programma Food4Future, rilancia l`invito alle istituzioni e all`intera filiera, di trasformare un sistema ormai insostenibile e invia un messaggio a tutti i consumatori ad adottare stili alimentari più responsabili per la nostra salute e per l`ambiente: in Italia abbiamo la migliore delle diete possibili, la Dieta Mediterranea, modello alimentare riconosciuto nel mondo. Ma i dati mostrano che gli italiani (soprattutto i giovani) non seguono più questo stile sano e sostenibile e siamo sempre più in sovrappeso e malnutriti, a causa di abitudini alimentari non corrette e una vita sempre più sedentaria.

La buona notizia è che tutti possiamo dare un grande contributo per noi e per il Pianeta, cominciando dalla tavola.  "Basta recuperare le abitudini dei nostri nonni, la cui dieta aveva poca carne (50 anni fa il consumo di carne era circa 25 kg a testa l`anno, oggi è triplicato), con abbondanti porzioni di cereali, legumi e frutta e verdura che seguivano le stagioni. Adottare comportamenti alimentari corretti, mangiando in maniera sana e bilanciata, può portare enormi benefici non solo per noi stessi ma anche per l`ambiente, la biodiversità e il clima. Una garanzia anche contro le malattie - afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità di WWF Italia-. Dalle pratiche agricole sul campo, all`industria per la parte di trasformazione e di trasporti, fino ad arrivare a noi consumatori, ogni attore della filiera ha un ruolo chiave. Il cibo è al centro della salute umana e di quella ambientale, è una leva straordinaria per migliorare entrambe". Se in Italia seguissimo la Dieta mediterranea, le emissioni giornaliere pro-capite sarebbero 2,3 kg di CO2e, in linea con gli obiettivi planetari. Ma quello che realmente gli italiani portano in tavola è diverso: si arriva a 4,5 kg di CO2e pro capite, quasi il doppio di quello previsto. La causa? Il consumo eccessivo di carne, che contribuisce al 70% delle emissioni extra. 

Siamo di fronte ad un enorme paradosso. Conflitti, cambiamenti climatici e costo della vita sono le principali cause che spingono le popolazioni verso la malnutrizione e l`insicurezza alimentare, perché generano conseguenze gravissime sull`approvvigionamento di risorse per molti Paesi. Nonostante ciò, nel mondo continuiamo a produrre tantissimo cibo con impatti ambientali devastanti e ne sprechiamo almeno 1/3. Nel 2021 a livello globale, è cresciuta l`insicurezza alimentare, con circa 193 milioni di persone in 53 Paesi o territori che hanno sperimentato la fame. Quattro persone su dieci nel mondo, 3 miliardi in tutto, non hanno la possibilità di avere una dieta sana e allo stesso tempo altri 2 miliardi sono obese o in sovrappeso.  Oggi il problema della malnutrizione non è solo in termini di quantità di cibo, ma anche di qualità ed è così grave che l'insicurezza alimentare acuta (la fase più grave che rappresenta un rischio per la vita umana), è aumentata di quasi 40 milioni di persone rispetto al numero già record del 2020, mentre in alcuni Paesi, il sovrappeso e l`obesità incidono sulla mortalità più della fame. 

La malnutrizione non è solo dei Paesi più poveri, aumenta nei paesi sviluppati. Anche i numeri della malnutrizione in Italia sono allarmanti: l`obesità interessa un adulto su dieci e un terzo dei bambini nella fascia d`età 6-9 anni è obeso o in sovrappeso, cifra che conferma il primato italiano a livello europeo. Obesità e sovrappeso registrano ampia diffusione in particolare nel Centro-Sud del Paese, dove la crisi economica e la povertà educativa hanno prodotto un impoverimento nutrizionale delle diete dei più piccoli. Studi mostrano che in Italia meno di un bambino su cinque delle scuole primarie ha un` alimentazione che segue i principi della Dieta mediterranea e come per 11 bambini su 100 durante l`emergenza Covid il pasto consumato a scuola sia stato l`unico completo della giornata.  "Fame e obesità sono paradossalmente due facce di una stessa medaglia. Dobbiamo migliorare lo stato di nutrizione del Pianeta, eradicando ogni forma di malnutrizione nel mondo- conclude Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità presso il WWF Italia-. Per raggiungere una sicurezza alimentare diffusa dobbiamo rendere i nostri sistemi alimentari più resilienti, capaci di affrontare 'shock' improvvisi come quelli dovuti gli eventi climatici estremi. Non ci può essere resilienza senza sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale ed economica. E dal momento che questi 'sconvolgimenti' sono in continuo aumento, il cambio di rotta è urgente e deve essere parte integrante della risposta strategica alle sfide presenti e future".