Giornata internazionale degli infermieri: i simboli della lotta al Covid

Sono stati in trincea per un anno e mezzo. Oggi il mondo li celebra, ma i dati dicono che negli ospedali ne servono di più

La foto iconica di Elena Pagliarini

La foto iconica di Elena Pagliarini

Sono stati l'emblema del sacrificio nella lotta alla pandemia da Covid 19, soprattutto nel corso della prima ondata, quando l'Italia, Lombardia in primis, si trovò a gestire qualcosa di mai visto. Gli infermieri sono stati, con i medici, nella trincea della guerra al virus: li abbiamo visti esausti, stremati, ma anche protagonisti di selfie e video che servivano a incoraggiare i pazienti e i loro familiari. E a incoraggiarsi a propria volta. Era quel famso "andrà tutto bene" che ha fatto la storia dell'ultimo anno e mezzo.  E oggi la Giornata internazionale dell'infermiere servirà a dire loro, ancora, un grazie. Ma anche a fare il punto della difficile situazione nei reparti.

Le icone

Alcuni di loro sono diventati dei simboli. Come Alessia Bonari con il volto tumefatto dai segni della mascherina dopo una giornata di lavoro, omaggiata anche sul palco dell'ultimo Festival di Sanremo, o Elena Pagliarini, del pronto soccorso dell'ospedale di Cremona, fotografata da un collega quando a fine turno, sfinita, si era addormentata con la testa sulla tastiera del computer, con la mascherina e il camice ancora indosso. O infine Claudia Alivernini , la prima vaccinata, il 27 dicembre scorso allo Spallanzani di Roma. Artisti e writer, da mIlano a Bergamo, li hanno celebrati in foto e murales.  Gli haters di professione li hanno attaccati. Ma loro sono comunque diventati un simbolo di resilienza e chiedono solo, oggi e da domani, di non essere, a pandemia finita, rimessi nell'angolo dei dimenticati né di finire in mezzo alle cesoie di tagli alla sanità.

Lo studio

Con più infermieri operativi nelle corsie degli ospedali, infatti, migliora l'assistenza e si registra un calo del 7% nelle possibilità di morte del paziente e di riammissione in ospedale dopo un precedente ricovero. Con un effetto benefico sui costi affrontati da un ospedale. Lo dimostra un corposo studio pubblicato su "The Lancet" e condotto in Australia su 55 ospedali del Qeensland, dove è stata varata una politica finalizzata a garantire un rapporto minimo di un infermiere per 4 pazienti per turni giornalieri.  La ricerca ha considerato un bacino di oltre 400mila pazienti e 17mila infermieri in 27 ospedali che hanno implementato la politica sanitaria volta ad aumentare il numero di operatori e 28 ospedali di confronto. "I nostri risultati colmano una lacuna di dati cruciale - osserva l'autore principale, Matthew McHugh della University of Pennsylvania School of Nursing, negli Usa - . Speriamo che i nostri dati convincano sulla necessità di questi rapporti minimi infermiere-paziente dimostrando chiaramente che un'assistenza infermieristica di qualità è vitale per la sicurezza e l'assistenza".  I ricercatori hanno stimato che ci sarebbero stati 145 morti in più, 255 riammissioni in più in ospedale e 29.222 giorni aggiuntivi di degenza nei 27 ospedali che hanno implementato la politica tra il 2016 e il 2018. Per quanto riguarda l'impatto finanziario, è stato stimato in 33 milioni di dollari australiani su due anni il costo per arruolare 167 infermieri in più e diminuire i carichi di lavoro per ogni operatore, mentre dall'altro lato si è calcolato che i nuovi ricoveri evitati e la riduzione delle degenze hanno comportato un risparmio di circa 69 mln nei due anni successivi all'implementazione della politica.

L'appuntamento

E oggi la Giornata dell'infermiere sarà lo spunto per un convegno su infermieristica e professioni sanitarie a 21 anni dalla legge 251/2000,  promosso dall'Ordine delle Professioni Infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia, che si terrà  dalle 8 alle 14.30 sulla piattaforma Gotowebinar. ''Infermieri: ripartire dalla legge 251/2000. La cultura, le competenze, la specializzazione, i contesti e i luoghi di cura, la formazione, le responsabilità e l'autonomia, il management, la ricerca, le relazioni con altri professionisti'', il titolo dell'evento. La Legge 251/2000  disciplina le professioni sanitarie e ha determinato la struttura generale attualmente utilizzata per la classificazione delle professioni sanitarie, definendo di fatto l'autonomia e le responsabilità della professione sanitaria infermieristica e delle altre professioni sanitarie.