Giorgia, la baby ginnasta commuove l'Italia: "Ma gareggio da sola"

Lo sfogo: "Non esiste una categoria per noi amputati"

La ballerina Giorgia Greco

La ballerina Giorgia Greco

Sesto San Giovanni (Milano), 20 febbraio 2021 - «Spero che vada bene", si è detta prima di salire su quel palco ed esibirsi sulle note di "We got the power". E la sua forza Giorgia Greco l’ha dimostrata anche a “Italia’s Got Talent“, commuovendo la giuria, milioni di telespettatori e conquistando la finale arrivata insieme all’abbraccio di Federica Pellegrini. "Volere è potere" è il motto di questa ginnasta sestese di 13 anni, che si è innamorata della ritmica a 4 anni e non l’ha lasciata più. Neanche quando ha subìto l’amputazione di un arto. Ha 7 anni Giorgia, quando inizia ad accusare un dolore alla gamba destra. Ospedale, esami, la scoperta di un tumore all’osso che le cure non riescono a far andare del tutto via.

«Un giorno è arrivata l’illuminazione, grazie al cielo. Mi ha chiamata: si è messa al muro, si è girata e ha fatto la verticale", ha raccontato la madre Francesca. In quel momento non riprende solo la sua passione, tornando in palestra dopo quasi un anno e mezzo di cure, ma comincia quella che è una vera missione. "Per tanti la ginnastica ritmica sembra difficile o impossibile per ragazze amputate. Non pensiamo che per noi ci siano sport che si possono o non possono fare. Non diamo per scontata la nostra disabilità". Superare i limiti, con forza e passione. "È tanto faticosa, non è facile, però è bella".

Oggi la categoria di Giorgia, che è tesserata Csi, non esiste. "Gareggio da sola perché non ci sono ragazze come me". Insieme alla famiglia cerca di trasmettere un messaggio potente attraverso competizioni, trasmissioni televisive fino alla pagina Facebook che i genitori hanno creato. «Vorrei che ragazze e ragazzi come me potessero trovare nello sport una passione che possa dare fiducia in loro stessi. E vorrei creare un gruppo di ritmica, che possa allenarsi ognuno nelle proprie città, per poi confrontarci nelle competizioni. Ambire alla Federazione, magari un giorno entrare a far parte del paralimpico". Per questo, come hanno scritto i genitori, "aver ricevuto il Golden Buzzer da Federica Pellegrini ha un valore assoluto. Valorizzata da una sportiva, che sa benissimo quali sono gli sforzi che bisogna fare per ottenere risultati, non ha prezzo". Anche la Sesto Ritmic Drems ha guardato la trasmissione "con i fazzoletti in mano – confessa Elena Nikolaenkova, presidente e fondatrice della società –. Per lei è stata una rivincita. È sempre stata un esempio per tutte le ginnaste, non solo della nostra associazione. Abbiamo visto e vissuto tutto il suo percorso, siamo stati invitati anche in piazza San Pietro durante una gara, ci siamo andati con i cartelloni che raccontavano la sua storia. Giorgia è la dimostrazione che, se si vuole davvero, si può tutto".

Le sue atlete di riferimento sono Martina Centofanti e Alessia Maurelli e la palla è il suo attrezzo preferito, con cui ha vinto il premio nazionale “Il Giullare 2020“. Ha due sorelle, ama la musica e prima di iniziare la chemioterapia la madre le aveva fatto vedere una foto di Kylie Minogue, che in quel periodo stava lottando contro il cancro. Da grande vorrebbe diventare un’insegnante nella sua disciplina. Dopo un’esibizione all’Expo di Milano era riuscita a conoscere l’atleta paralimpica Giusy Versace e a realizzare il sogno di ballare con le Farfalle della squadra Nazionale. La storia di Giorgia è diventata anche protagonista di una tesi di laurea in Scienze Motorie della studentessa Rebecca Perotti dell’Università degli Studi dell’Aquila, che ha analizzato i benefici dello sport sulla disabilità.