Gioco d'azzardo, in Lombardia anche i minori scommettono la paghetta

La fotografia del rischio scattata nel rapporto “Gioco & giovani” dell’osservatorio Nomisma

Gioco d'azzardo

Gioco d'azzardo

Milano, 28 gennaio 2019 - Qusi uno su due. Il 41% dei ragazzi lombardi fra i 14 e i 19 anni ha avuto almeno un contatto con il gioco d’azzardo. Meno del resto dei coetanei italiani, che hanno provato il brivido di una puntata nel 48% dei casi. E i “frequent player”, quelli che scommettono soldi almeno una volta alla settimana, rappresentano il 5% del totale.

I genitori lo sanno (e spesso giocano a loro volta): nel 66% dei casi conoscono l’intero ammontare della cifra “investita”; il 34% nasconde la spesa o ridimensiona la scommessa. La fotografia del rischio è scattata nel rapporto “Gioco & giovani” dell’osservatorio Nomisma in collaborazione con Università di Bologna e Gruppo Unipol. Sotto la lente gli “young millennial”: sono stati intervistati con un questionario somministrato in 116 scuole di tutto il Paese, 10.695 studenti fra i 14 e i 19 anni, di cui 1.800 lombardi. Negli ultimi 12 mesi, hanno dichiarato di aver giocato almeno una volta soprattutto al “Gratta e vinci” (30% di maggiorenni e minorenni). Se il 17% dei maggiorenni ha partecipato a scommesse sportive, c’è anche un 12% di minorenni che ha bussato direttamente in agenzia, dove non dovrebbe mettere piede, oltre alle scommesse online (10% dei maggiorenni e 9% dei minorenni). Per il 75% dei giocatori la spesa media settimanale in giochi è inferiore a 3 euro e il 58% degli studenti non spenderebbe nulla in giochi davanti a un’inaspettata disponibilità di 100 euro. Luci e ombre, che rendono l’immagine di un pericolo cui i minorenni non sono estranei.