"Quando sono comparse le prime notizie sulle denunce, non sono rimasta sorpresa. Ho vissuto tante esperienze positive ma anche tante negative". Lo dice Vanessa Ferrari, argento olimpico a Tokyo nella ginnastica artistica, parlando delle ginnaste della ritmica che hanno denunciato abusi psicologici sul tema del peso.
"Conosco perfettamente questi aspetti, ho vissuto sulla mia pelle i problemi alimentari e all'età di 19 anni mi mandarono in una clinica e solo dopo un paio di anni sono guarita - scrive l'azzurra in un lungo post sul suo profilo Instagram - Invito chiunque ne soffra a farsi aiutare perché é davvero fondamentale". Poi conclude "invitando a non demonizzare la ginnastica", perché "non è prendendo le distanze da un ambiente che le cose cambiano, perché la ginnastica é un mondo magnifico benché complesso, quindi non rendiamolo ancora piu difficile, sta a noi il compito di proteggerlo".
Ferrari precisa che "durante la mia carriera fortunatamente ho vissuto qualche cambiamento nel mio ambiente e mi spiace che ancora oggi ci siano luoghi dove si verificano questi orrori". "Ho avuto modo di confrontarmi anche con il pensiero di altri ginnasti ed ex ginnasti - spiega - e spero che finalmente si possa intervenire definitivamente affinché la ginnastica, lo sport che amiamo, senza distinzione di sezioni o di livello sia pulito". Poi un duplice appello: uno all'umanitá delle persone "perché penso che debba esserci un confine netto tra severità in ottica di disciplina e cattiveria" e l'altro a non demonizzare la ginnastica "perché non è prendendo le distanze da un ambiente che le cose cambiano e perché la ginnastica é un mondo magnifico benché complesso e sta a noi proteggerlo".
Infine conclude: "Detto ciò non sto cercando colpevoli e probabilmente nel profondo le persone non cambieranno mai, ma parlandone costantemente e denunciando tempestivamente spero che si possa far ragionare chi commette queste azioni e scegliere il modo migliore di agire".