Gimbe e Omicron: rischiamo 2 milioni di positivi. Cosa fare per prevenire i contagi?

Il presidente Cartabellotta: bisogna limitare i contatti sociali, magari incrementando lo smart working

Rom a, 3 genniao 2022  - Considerato  l'elevato tasso di contagiosità di Omicron si rischiano 2 milioni di positivi. A sostenerlo è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione  Gimbe:  Al crescere dei nuovi casi di Covid-19 non corrisponde un parallelo incremento dei ricoveri ma«con questo tasso di crescita dei casi rischiamo comunque di intasare gli ospedali perché si può arrivare a 2 milioni di positivi.  E se anche il tasso dei ricoveri fosse l'1% avremmo 20mila persone in ospedale. Bisogna dunque provare ad abbassare la circolazione del virus. Il 6,8% di positività dei tamponi antigenici dimostra che c'è una grandissima circolazione virale"

 "La situazione dei numeri - ha aggiunto - non ci incoraggia particolarmente, ma ci sono anche buone notizie. Abbiamo una quantità enorme di casi, mai vista, tanto che molti hanno definito la omicron come il virus più contagioso della storia e i numeri che stiamo vedendo la dicono chiaro in questo senso. Abbiamo in media mobile circa 100mila casi al giorno".

Per Gimbe si rischiano fino a 20mila ricoveri
Per Gimbe si rischiano fino a 20mila ricoveri

Critico il presidente di Gimbe con la strategia governativa contro la pandemia: tutte le misure messe in campo finora dal governo sono una sommatoria di pannicelli caldi che non riescono a rallentare la circolazione del virus". " Adesso vediamo cosa verrà fuori dal prossimo consiglio dei ministri. Bisogna limitare i contatti sociali, magari incrementando lo smart working. Mi preoccupa che si prenda tempo prima di assumere decisioni, perché i numeri sono già evidenti". Dal 7 gennaio si ritorna sui banchi. "La scuola rappresenta un bacino di contagi. È chiaro che non avendo lavorato sugli aspetti strutturali, possiamo modificare quanto vogliamo le modalità di screening e quarantena, ma con questa circolazione virale così alta bisogna fare delle valutazioni. Se decidiamo di tenere aperte le scuole bisognerà chiudere qualcos'altro perché non abbiamo tanti margini per far circolare il virus",

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