Covid: contagi e decessi in calo, ma vaccini lontani da quota 500mila al giorno

La Fondazione Gimbe: "Il decreto aperture? Un atto coraggioso sul filo del rasoio per rilanciare le attività, ma se passa il liberi tutti la stagione estiva è a rischio“

La distribuzione delle prime dosi del vaccino Johnson & Johnson

La distribuzione delle prime dosi del vaccino Johnson & Johnson

Roma - “I vaccini in Italia? Nelle ultime due settimane sono state consegnate circa 5,7 milioni di dosi: numeri in crescita, ma ancora lontani dal garantire le 3,5 milioni di somministrazioni settimanali del Piano Figliuolo”. Lo afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando i dati sulle vaccinazioni anti-Covid emersi dal report settimanale indipendente della Fondazione. Al 21 aprile risultano consegnate 17.752.110 dosi, il 25,9% di quelle previste per il primo semestre 2021. 

Il 18,8% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (11.240.182) e il 7,8% ha completato il ciclo vaccinale con la seconda dose (4.654.357), con notevoli differenze regionali. Nonostante l’incremento del 35,5% delle dosi inoculate nelle ultime tre settimane, al 20 aprile la media mobile a 7 giorni delle somministrazioni rimane a quota 315.506 al giorno: oltre 180 mila in meno delle 500 mila previste dal Piano per metà aprile.

Quanto ai numeri dell’epidemia, calano ancora nel periodo esaminato i nuovi casi di Covid-19 (-7,8%) e i decessi (-17,5%), continua ad alleggerirsi la pressione sugli ospedali. Ma rimangono sopra la soglia di saturazione 4 regioni per i ricoveri in area medica e 12 per le terapie intensive. Rispetto alla settimana precedente, dunque, diminuiscono i nuovi casi (90.030 rispetto a 106.326) e i morti (2.545 contro 3.083). In calo anche gli attualmente positivi (482.715 rispetto a 519.220, -7%), le persone in isolamento domiciliare (456.309 contro 488.742), i ricoveri con sintomi (23.255 rispetto 26.952) e le terapie intensive (3.151 contro 3.526, -10,6%).

“La circolazione del virus nel Paese - commenta Cartabellotta - rimane però ancora sostenuta. Con la progressiva riduzione dei nuovi casi settimanali, gli attualmente positivi, raggiunto il picco della terza ondata il 5 aprile (570.096), sono scesi a 482 mila, numero molto elevato e sottostimato dall’insufficiente attività di testing & tracing”. Peraltro, il dato nazionale risente di eterogenee situazioni regionali: la variazione percentuale dei nuovi casi aumenta in 3 Regioni e crescono gli casi attualmente positivi in 6 Regioni, rileva Gimbe. Gimbe sottolinea come il decreto aperture sia “un atto coraggioso ma sul filo del rasoio, per rilanciare le attività e placare le tensioni sociali ma se passa il messaggio liberi tutti, la stagione estiva è a rischio“.