Covid, report Gimbe: "Aumentano contagi e decessi. Più ricoveri tra i non vaccinati"

Impietoso il quadro che emerge dal monitoraggio settimanale della Fondazione. Almeno due regioni con numeri da zona gialla: 13 Province con oltre 150 casi per 100.000 abitanti

elaborazione dati monitoraggio Gimbe

elaborazione dati monitoraggio Gimbe

E' un quadro con molte ombre quello che emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe nella settimana che va dal 18 al 24 agosto 2021, rispetto alla precedente. In linea con il lieve ma costante incremento di casi registrato negli ultimi bollettini Covid (ieri 7.548 nuovi positivi e 59 morti) aumentano i contagi: 45.251 rispetto ai precedenti 43.365, con un +4,3%. In aumento anche i decessi: 345 contro i 237 del precedente monitoraggio, in pratica +45,6%. Rispetto alla settimana precedente il report registra un incremento percentuale dei nuovi casi in 8 Regioni e quello dei casi attualmente positivi in 13 Regioni. In 68 Province l'incidenza è pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Emilia-Romagna, Liguria, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria tutte le Province raggiungono o superano tale soglia. Mentre sono 13 le Province con oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Caltanissetta (318), Ragusa (281), Enna (268), Cagliari (239), Siracusa (234), Trapani (195), Messina (185), Catania (180), Reggio Calabria (169), Sud Sardegna (167), Palermo (163), Prato (163) e Agrigento (156). Per il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ''i nuovi casi settimanali, dopo la stabilizzazione della scorsa settimana, fanno registrare un lieve incremento visibile anche nella media mobile dei casi giornalieri, pur rimanendo sottostimati dall'insufficiente attività di testing e dalla limitata attività di tracciamento dei contatti''.

Migration

 

Cresce la pressione sugli ospedali

Crescono anche gli attualmente positivi: +6.209, pari a +4,8% e le persone in isolamento domiciliare: +5.564, pari a +4,4%. E cresce anche la pressione sugli ospedali, con alcune regioni particolarmente in sofferenza. Incrementi a due cifre per i ricoveri con sintomi: 564 i nuovi posti letto occupati, pari a +16,2%. Aumenti anche nelle terapie intensive, dove si registrano al 81 ricoveri, pari a +19,1%. Seppur in maniera meno netta, evidenzia la responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe, Renata Gili, "continua a salire il numero dei posti letto occupati in ospedale: rispetto alla settimana precedente +16,2% in area medica e +19,1% in terapia intensiva". In termini assoluti, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti Covid in area medica è passato dai 1.088 del 16 luglio ai 4.036 del 24 agosto (+271%) e quello delle terapie intensive dai 151 del 14 luglio ai 504 del 24 agosto (+234%), anche se il dato nazionale rimane basso: 7% in area medica e 6% in area critica. Rilevanti tuttavia le differenze a livello regionale: per l'area medica si collocano sopra la soglia del 15% Sicilia (19%) e Calabria (15,2%); per l'area critica sopra la soglia del 10% Sardegna (11%) e Sicilia (11%). Le due isole hanno numeri da zona gialla, per una o per entrambe potrebbero scattare le restrizioni dal 30 agosto.

Report Gimbe
Report Gimbe

Efficacia vaccini 

Un aiuto arriva dalle vaccinazioni. Secondo gli ultimi dati dell'Istituto superiore di sanità, l'efficacia del ciclo completo di vaccinazione, rispetto ai non vaccinati, raggiunge l'82,5% sulle diagnosi, il 94,9% sulle ospedalizzazioni, il 97% sui ricoveri in terapia intensiva e il 97,1% sui decessi. Secondo la Fondazione Gimbe, se guardando i numeri assoluti potrebbe paradossalmente sembrare che ospedalizzazioni e decessi siano più frequenti negli individui vaccinati, rapportando il dato alla popolazione e  standardizzandolo per 100.000 abitanti, appare molto netta la minore incidenza di eventi gravi nei vaccinati con doppia dose. "Ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi - commenta Gili - sono ridotti rispettivamente dell'84,4%, 89,5% e 80% nei soggetti che hanno effettuato il ciclo completo rispetto a chi non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino". Ma la fondazione invita a non abbassare la guardia, soprattutto in vista della ripartenza della scuola e della ripresa a pieno ritmo di attività e servizi dopo la pausa estiva in vista. Il progressivo incremento dei contagi, infatti, ha determinato in 40 giorni un netto aumento dei ricoveri in area medica (+271%) e in terapia intensiva (+234%), con notevoli differenze regionali condizionate sia dalla circolazione del virus sia dalla copertura vaccinale con ciclo completo della popolazione, in particolare di over 50 e fragili. Mentre riguardo la fascia 12-19, Gimbe ritiene non realistico l'obiettivo di coprire con il ciclo completo il 60-65% prima dell'inizio dell'anno scolastico, visto che il 46,9% (in pratica 2.137.396) non ha ancora ricevuto nemmeno una dose e il 23,9% (1.091.097) solo la prima, con marcate differenze regionali. 

Rebus terza dose

Resta poi il rebus terza dose, dato per scontato da molti esperti e già avviato in Paesi come Israele. Ma su cui Gimbe solleva forti dubbi: ad oggi mancano robuste evidenze per definire indicazioni, tempi e modalità di somministrazione. Esistono tuttavia tre ragionevoli certezze: in assenza di test affidabili, i potenziali candidati possono essere individuati solo sulla base del rischio individuale nelle persone più a rischio di malattia severa (over 80, ospiti Rsa, immunodepressi, trapiantati e pazienti molto fragili) e negli operatori sanitari, maggiormente esposti al rischio di infezione; l'efficacia del ciclo completo nei confronti di infezione e malattia sintomatica sembra progressivamente ridursi, ma rimane elevata nei confronti di malattia grave e decesso; infine, indipendentemente dal parere del Cts, la somministrazione di una terza dose deve essere approvata dalle autorità regolatorie. 

Il nodo del Green pass valido 12 mesi

L'eventuale decisione di estendere la validità del Green pass a 12 mesi per le persone vaccinate o guarite non è ad oggi sostenuta da evidenze scientifiche, che al contrario iniziano a dimostrare una riduzione degli effetti della copertura vaccinale a partire dal sesto mese, in particolare negli anziani e nei soggetti fragili. Un'eventuale estensione risponderebbe dunque solo all'esigenza di coprire il ''buco temporale'' in attesa delle decisioni delle autorità regolatorie sulla somministrazione della terza dose. L'ipotesi sarà comunque sul tavolo del Comitato tecnico scientifico che si riunirà venerdì e, tra l'altro, dovrebbe esaminare anche la richiesta del ministero della Salute in merito alla possibilità di prorogare la durata della certificazione verde.

Scuola: niente di fatto per trasporti e classi pollaio

Sul fronte scuola Gimbe sottolinea che le misure approvate con il DL 111/2021 non contengono rilevanti cambiamenti, a fronte di una variante del virus molto più contagiosa. Le numerose criticità che lo scorso anno scolastico hanno ostacolato, se non reso impossibile, lo svolgimento delle lezioni in presenza non sono state finora affrontate in modo risolutivo. Secondo quanto emerge nel monitoraggio, non esiste alcuna rendicontazione pubblica su come siano stati impiegati i 150 milioni del decreto Sostegni (idonea areazione e ventilazione dei locali, distanziamento fisico); mentre i 350 milioni del Decreto Sostegni bis destinati a varie misure tra cui dispositivi di protezione individuale e riprogettazione spazi ad oggi sono stati ripartiti tra le scuole solo sulla carta. Sul fronte trasporti, al di là di generiche indicazioni sullo scaglionamento degli orari di ingresso, spunta solo la figura del mobility manager per predisporre gli spostamenti casa-scuola-casa di personale scolastico e alunni. Non è previsto lo screening periodico e sistematico di studenti e personale scolastico. Unica novità è l'obbligo del green pass per il personale scolastico, non esteso agli studenti over 12 per i quali si punta, con un rischio poco ''ragionato'', esclusivamente sulla copertura vaccinale.