Vaccini Covid, la Germania: no ad AstraZeneca per la seconda dose degli under 60

La Commissione vaccinale tedesca ipotizza per gli under 60 già vaccinati con la prima dose di AstraZeneca un altro vaccino nella seconda somministrazione

Tedeschi in coda per farsi vaccinare a Berlino

Tedeschi in coda per farsi vaccinare a Berlino

Berlino - Non c'è pace per il vaccino di AstraZeneca (che ora si chiama Vaxzevria) in Germania. Dopo la decisione di non somministrare il siero dell'azienda anglo-svedese agli under 60 a  a seguito di almeno 31 casi di trombosi cerebrale, di cui nove mortali, registrati nel Paese, adesso da Berlino arriva un'altra novità, che in qualche modo è diretta conseguenza della decisione di due giorni fa. La Commissione vaccinale permanente tedesca (Stiko) infatti consiglia alle persone sotto i 60 anni che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca di farsi inoculare per la seconda dose un vaccino diverso.

È quanto si legge in una "bozza di decisione" presentata ieri sera tardi dall'autorità vaccinale tedesca. In particolare la Stiko consiglia che per la seconda dose sia utilizzato un vaccino con mRNA. Al momento in Germania gli unici altri vaccini disponibili che usano la tecnologia RNA messaggero sono Biontech-Pfizer e Moderna. 

Secondo il ministro tedesco della Salute Jens Spahn, "la precisazione della Commissione porta chiarezza per i circa 2,2 milioni di cittadini sotto i 60 anni che nelle ultime settimane hanno avuto una prima somministrazione con AstraZeneca. Essi potranno ottenere dopo 12 settimane la loro seconda dose con un vaccino mRNA (ossia BioNTech o Moderna). Oppure in seguito a un'ulteriore valutazione medica individuale anche AstraZeneca".

Stando alle indicazioni del Robert Koch Institut, il centro epidemiologico tedesco, sono ad oggi 2,85 milioni le persone in Germania a cui è stata somministrata la prima dose con AstraZeneca, solo 2.000 di questi hanno anche avuto la seconda dose. "Discuterò della procedura esatta mercoledì con i ministri della Salute dei Laender", precisa Spahn. 

L'ipotesi, allo studio in Germania, di usare per la seconda dose un vaccino anti-Covid diverso dal primo, "è una cosa che ha senso, perchè immunologicamente può funzionare. Solo che al momento non c'è alcune dato clinico pubblicato che lo supporti". Commenta così Sergio Abrignani, immunologo e membro del Cts (Comitato tecnico scientifico), la possibile decisione che starebbe valutando la Commissione vaccinale permanente tedesca. "Da immunologo - continua - sono certo che usare, dopo la prima dose con AstraZeneca, uno degli altri due vaccini a Rna approvati in Europa per la seconda dose funzionerà, perché immunizzano tutti, inducendo una forte risposte immunitaria contro la proteina Spike". Tuttavia, "le regole europee impongono che prima di iniettare qualsiasi cosa nell'uomo si debba fare uno studio clinico controllato - prosegue Abrignani - e io non so se se i tedeschi ne abbiano fatto uno, perché al momento non ci sono dati pubblicati in tal senso. In ogni caso, i tre vaccini di Astrazeneca, Pzifer e Moderna sono stati già tutti approvati in Europa e per due dosi".