Festini a casa Genovese, Chiara Ferragni: "Commenti contro la ragazza. Ma siamo seri?"

L'imprenditore milanese è accusato di stupro. L'influencer di Cremona a favore delle donne: "Gente non crede alle vittime, come pensate che denuncino?"

Chiara Ferragni e il post sulla vicenda Genovese (Instagram)

Chiara Ferragni e il post sulla vicenda Genovese (Instagram)

Milano, 16 novembre 2020 - "Come potete pensare che una donna denunci il suo stupratore, se poi quando lo denuncia, la gente non le crede? La gente scrive il suo stupratore era 'un vulcano di idee' che si è dovuto momentaneamente spegnere? Che anche se ci sono i video di lei, violentata per 20 ore, le persone si sentono comunque in diritto di dire a lei cosa avrebbe dovuto fare??". Parole dure che arrivano da Chiara Ferragni che, nelle sue stories Instagram, "dopo averci pensato per due giorni" ha deciso di dire la sua riguardo le accuse di stupro all'imprenditore milanese Alberto Genovese.

"I social - ha scritto l'influencer di Cremona - sono pieni di commenti contro la ragazza, 'eh ma che cosa ci faceva lì, eh ma perché ha accettato le droghe'… Ma siamo seri??? Ci sono milioni di persone che normalmente pensano 'queste donne che accusano i ricchi di stupro per fama, vogliamo le prove!! C'è una crociata contro gli uomini'. Poi escono video e prove, e quelle stesse persone che sono sempre a difendere i poveri imprenditori accusati di stupro, rivoltano il discorso su di lei, addossandole la colpa della violenza". La verità, per la Ferragni, "è che non ve ne frega niente della vittima, in ogni caso non crederete mai alle donne che subiscono uno stupro e lo denunciano, staranno sempre esagerando".

"Nell'ultima settimana, a Torino un uomo ha ucciso la sua intera famiglia per le sue manie di possesso, un altro uomo ha ucciso la moglie a Caserta, si è scoperto di questo 43enne milanese che violentava ragazzine dopo averle drogate, e ci sono ancora persone che hanno il coraggio di dire 'esagerate', 'non è giusto dire il termine femminicidio, discrimina gli uomini', 'il patriarcato non esiste'", argomenta la blogger. "Ma poi vi chiedete perché le donne non vogliono denunciare chi le abusa?? Poi vi chiedete perché le donne hanno paura degli uomini?", ha aggiunto.

Le storie si concludono con la frase “Finché tu non ti esponi contro la cultura dello stupro, contro gli uomini che stuprano e violentano, finché non ti impegni per cambiare una società dove una diciottenne viene stuprata e accusata, allora sei anche tu parte del problema. Mi spiace, no, se tratti le donne normalmente senza violentare o molestare, sei una persona normale, non meriti nessun premio. Questo non ti rende migliore degli altri uomini, ti rende una persona normale”.

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