Tragedia ponte Morandi a Genova, iniziato il processo: 59 imputati

Iil viadotto autostradale crollò il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone

Genova, 7 luglio 2022. - E' iniziata la prima udienza del processo per il crollo del ponte Morandi, il viadotto autostradale collassato il 14 agosto 2018 spezzando la vita di 43 persone. Sono 59 le persone imputate, tra ex vertici e tecnici di Autostrade e Spea (la societa' che si occupava di manutenzioni e ispezioni), attuali ed ex dirigenti del ministero delle Infrastrutture e funzionari del Provveditorato. Le accuse, a vario titolo, sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso, omissione d'atti d'ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Aspi e Spea sono uscite dal processo patteggiando circa 30 milioni. In aula presenti molti parenti delle vittime, ma anche il sopravvissuto Gianluca Ardini, rimasto appeso alle macerie del viadotto per 4 ore, mentre il suo collega aveva perso la vita: "Sono qui - ha detto - per stare vicino ai familiari di chi non c'e' piu'. Mi sentivo in dovere di essere presente". 

" E' una giornata difficile ma molto importante perché inizia un percorso faticoso ma che speriamo possa portare alla verità e alla giustizia per le nostre famiglie". Così Egle Possetti, sorella di una delle 43 vittime di ponte Morandi e presidente del comitato dei parenti delle vittime entrando a palazzo di giustizia. Nell'udienza di stamattina l'avvocato Raffaele Caruso riproporrà l'istanza di costituzione di parte civile per il comitato, escluso dal gup perché per legge non possono essere ammessi comitati o associazioni nati successivamente ai fatti oggetto del processo. "In questo caso non si tratta di dover cambiare la norma - chiarisce Caruso - ma di allargarne l'interpretazione perché in questo caso si tratta di un comitato che nasce con il reato stesso e quindi senza alcun intento speculativo". 

 "Oggi si inizia a parlare di fatti, finalmente fuori da un processo mediatico, falsato e distorto, che fin dall'inizio ha ignorato la ragione del crollo del ponte, individuata dai periti del giudice dell'udienza preliminare nel grave vizio di costruzione risalente agli anni sessanta, occulto e occultato, mai diagnosticato da nessun tecnico prima della tragedi" ha detto di fronte al palazzo di Giustizia di Genova il legale dell'ingegner Giovanni Castellucci, Guido Carlo Alleva. "Questo basta, di per sé, a sollevare Castellucci, che aveva un ruolo apicale in un gruppo globale, da ogni responsabilità. Perciò è importante che l'attenzione resti alta e lo svolgimento del processo accessibile".