Galli: "Sono stanco di vedere persone che muoiono"

L'infettivologo del Sacco: dobbiamo vaccinare molto e velocemente. Ritardare seconda dose di Pfizer? Si può fare

Massimo Galli (foto Ansa)

Massimo Galli (foto Ansa)

Milano - "Riaperture con virus che circola? Mi sembra di vedere un vecchio film che torna costantemente sugli teleschermi e non c'è nemmeno più Fantozzi che dice che è una boiata pazzesca". Non usa giri di parole Massimo Galli, direttore del reparto di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano. "A voler essere più tecnico - prosegue l'esperto, ospite di 'Timeline' su Sky Tg24 - questo è un sistema che è stato deciso e approvato e che quindi viene applicato in maniera abbastanza fiscale tutte le volte che cominciamo a vedere che la pressione della malattia rallenta. La garanzia di uscirne in maniera decisa - sottolinea Galli - sta nel riuscire a vaccinare molto. Se vacciniamo veramente molto lo scenario cambia e anche questa applicazione un po' troppo rapida e fiscale dei cambiamenti di colore può risolversi in qualche cosa che non ci metterà ancora di fronte al dover affrontare ricadute". "Non è tanto cautela la mia - precisa l'esperto - ma è timore. Sono veramente stanco e provato nel continuare a vedere persone che vanno all'altro mondo e che magari avrebbero potuto evitare di andarci se vaccinate per tempo".

Sull'ipotesi di ritardare la seconda dose del vaccino Pfizer consentendo così di allargare la platea delle persone protette dalla prima dose Galli dice: "Ci si sta adeguando a quello che è già stato fatto in altri Paesi - sottolinea - e che nella fase iniziale mi ha lasciato riluttante. Però ora ci sono i dati di Israele e della Gran Bretagna che ci dicono che si può fare. Si può fare con dei risultati che sono decisamente buoni. Sarei cauto però - sottolinea Galli - nel fare questa operazione per i più fragili, ovvero in quelle persone per le quali ti aspetti una risposta immunitaria meno valida".  "A differenza della prima e della seconda ondata, ora c'è la possibilita' di vaccinare molto, però bisogna riuscirci. Ci sono varie cose che non hanno funzionato, e sono state superate, e ce ne sono altre, che del tutto superate non lo sono". Ad esempio, "senza il pieno utilizzo di AstraZeneca abbiamo uno sgabello che invece di 3 piedi ne ha 2". Vaccinare con AstraZeneca solo gli over 60, "non è una grande idea perché nel frattempo il danno di fiducia su AstraZeneca è stato fatto". Il professore sottolinea che "ancora non c'è una chiara relazione tra questi rarissimi fenomeni" di trombosi cerebrali e AstraZeneca, e "i dati inglesi sono diversi da quelli tedeschi". Si tratta, aggiunge  Galli, "di una frequenza estremamente bassa, inferiore al rischio di shock anafilattico se uno fa un'iniezione di penicillina. Se questo basta per ribaltare una campagna vaccinale in questo momento dove arriva tutto a rilento... questo mette in crisi AstraZeneca ma sicuramente anche tutto il resto".