L'infettivologo Galli: "Le regioni a colori non hanno funzionato"

Lockdown: lo specialista dell'ospedale Sacco condivide le osservazioni di Walter Ricciardi

Milano, 15 febbraio 2021 - Non è un endorsement, ma poco ci manca. Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano e fra i volti più noti nel panorama delle trasmissioni riguardanti il Covid-19, condivide le osservazioni di Walter Ricciardi, il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza che ha auspicato un immediato lockdown nazionale. Il motivo? I contagi che non accennano a calare e un'epidemia che è ben lunga dall'essere sotto controllo, con il numero dei nuovi casi che continua a superare, praticamente ogni giorno, quota diecimila. "Ricciardi ha ragione in linea di principio - ha detto il professor Galli, ospite de L'aria che tira su La7 - perché "è davanti agli occhi di tutti che la faccenda delle Regioni colorate ha funzionato molto poco senza toglierci dal problema".

Pochi giorni fa Galli, a fronte della possibilità di un aumento di casi per l'emergere delle varianti, aveva identificato una possibile strategia. "E' importante procedere su due fronti: quello dei possibili focolai e quello delle campionature - aveva detto l'infettivologo del Sacco -  Ogni Regione dovrebbe effettuare un certo numero di analisi settimanali per ottenere una campionatura rappresentativa a livello nazionale delle alterazioni che si presentano". Avere il polso della situazione, è l'opinione di Galli, "permette di ottenere un'identificazione rapida dei focolai e di mettere subito in zona rossa totale i comuni". Perché "non c'è alcuna alternativa al lockdown per arginare l'avanzata del virus". Anche in questo caso, quindi, la strada da seguire per Galli sembra essere quella di lockdown circoscritti alle aree in cui il virus sta colpendo più duro, come è successo, per esempio, in Umbria.