Funivia Mottarone, cambia il gip della tragedia: fascicolo riassegnato

Esonerata Donatella Banci, che aveva scarcerato i tre indagati. Il pm: "Annullare ordinanza gip per Nerini e Perocchio"

La funivia dopo il crollo

La funivia dopo il crollo

Verbania - Momento decisivo per l'inchiesta sulla sciagura del Mottarone. Dopo il cambio di gip di ieri è arrivato questa mattina in tribunale a Torino, sede competente per territorio, l'appello presentato della procura di Verbania contro l'ordinanza con cui il gip Donatella Banci Buonamici. ha respinto, fra l'altro, due richieste di custodia cautelare nell'inchiesta sulla sciagura del Mottarone. A occuparsi del caso sarà la sezione del Riesame. La tempistica del procedimento è da definire. 

Il fascicolo riassegnato

Colpo di scena a Verbania: il presidente del tribunale di Verbania Luigi Montefusco ha riassegnato il caso della funivia del Mottarone al gip titolare Elena Ceriotti, estromettendo dal procedimento la gip supplente Donatella Banci Buonamici. Il provvedimento è stato firmato ieri  poiché lo scorso 31 maggio è cessato l’esonero dalle funzioni del giudice Ceriotti, che è rientrata in servizio. Non sarà, dunque, il gip di Verbania Donatella Banci Buonamici, che ha scarcerato i tre indagati, a dover decidere, ma il giudice Elena Ceriotti, "titolare per tabella del ruolo". La gip Banci Buonamici, nella sua funzione di "supplente" ha deciso giustamente sui fermi dei tre indagati per omicidio colposo plurimo, ma non può decidere sull'incidente probatorio "rilevato - si legge nella nota del presidente del tribunale di Verbania - che il 31 maggio 2021 è cessato l'esonero dalle funzioni di gip di Elena Ceriotti, titolare per tabella del ruolo". Dunque sulla richiesta di incidente probatorio sulla fune e sul sistema frenante della cabina presentata il 3 giugno scorso dall'avvocato Marcello Perillo, difensore di Tadini, si deve esprimere il gip Ceriotti.

Silenzio

Da Verbania si racconta di un silenzio denso di nervosismo da parte del gip  Donatella Banci Buonamici. Lo stesso che il giudice si augura possa calare sull'intera vicenda: "Il primo di febbraio - ha detto la gip a un'emittente locale - ho esonerato la dottoressa Ceriotti e ho disposto che tutti i procedimenti venissero assegnati alla dottoressa Palomba, indicando me come sostituta in caso di suo impedimento. Quando e' arrivato il fascicolo per la convalida, la dottoressa era impegnata nelle funzioni del Tribunale e l'ho sostituita. Un provvedimento avallato dal presidente del tribunale, controfirmato, gia' fatto per centinaia di processi". La procedura seguita e' quindi, per la dottoressa Banci, assolutamente normale, legittima e corrispondente alle sue funzioni di presidente della sezione.

Nerini e Tadini: "Cambio anomalo"

Per Donatella Banci i tre indagati, Luigi Nerini, Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, non meritavano di stare dietro le sbarre, almeno finché non vi sarà una condanna. La gip infatti si è letta le carte e ha ritenuto che l'arresto fosse stato eseguito "al di fuori dei casi previsti dalla legge”. A carico di Perrocchio e Nerini vi era una "totale mancanza di indizi", molte delle accuse si basavano su "mere, anche suggestive supposizioni". E non vi era "alcun elemento" per immaginare un pericolo di allontanamento. Per questo i due sono stati scarcerati, mentre il reo confesso Tadini è finito ai domiciliari. Dove attenderà l'eventuale processo. "È un provvedimento anomalo. Non è mai capitato che durante una partita venga cambiato l'arbitro nonostante tutti riconoscano abbia operato bene",  ha detto l'avvocato Pasquale Pantano, legale di Luigi Nerini, il titolare della Ferrovia del Mottarone. "Non si è mai visto un provvedimento del genere. È la prima volta che non per un valido impedimento ma per un problema tabellare sia sostituito un giudice di un procedimento in corso", ha aggiunto  l'avvocato Marcello Perillo, difensore di Gabriele Tadini, il capo servizio della Funivia.

L'Unione Camere Penali

La Giunta dell'Unione Camere Penali Italiane, "in stretto coordinamento con i direttivi delle Camere Penali di Verbania e del Piemonte Occidentale, sta verificando natura e ragioni del clamoroso provvedimento con il quale il Presidente del Tribunale di Verbania ha revocato l'assegnazione del fascicolo al Gip Donatella Banci Buonamici".  "Si tratta di un provvedimento di evidentissima eccezionalità, che crea allarme nell'avvocatura per il contesto giudiziario nel quale esso è maturato - sottolinea l'Ucpi - L'Unione e le Camere Penali di Verbania e del Piemonte Occidentale riservano alla giornata di domani l'adozione di ogni eventuale iniziativa all'esito dell'annunciato e necessario approfondimento".

Pm: "Annullare ordinanza gip per Nerini e Perocchio"

Intanto, il procuratore capo di Verbania Olimpia Bossi ha chiesto "l'annullamento dell'ordinanza di rigetto" nei confronti del gestore della funivia del Mottarone Luigi Nerini e del direttore d'esercizio dell'impianto Enrico Perocchio, scarcerati dal gip Donatella Banci Buonamici.  Se la procura non ricorre contro gli arresti domiciliari nei confronti di Gabriele Tadini, il capo servizio che ha ammesso di aver dato l’ordine di lasciare inseriti i forchettoni sulla cabina 3 disattivando quindi il sistema di frenata di emergenza, il procuratore Bossi e il pm Laura Carrera non trovano idonea la decisione del gip che ha lasciato a piede libero Nerini e Perocchio parlando di "totale mancanza di indizi che non siano mere, anche suggestive supposizioni". Il procuratore Bossi, all’indomani della mancata convalida dei fermi a carico di Nerini e Perocchio, non aveva nascosto l’intenzione di valutare l’impugnazione dell’ordinanza firmata dal gip Banci Buonamici.

L'incidente probatorio

In merito alla richiesta di incidente probatorio  "questo, qualora venisse eseguito, pregiudicherebbe in modo irreversibile lo svolgimento delle attività di indagine" volte a individuare eventuali corresponsabili per la tragedia della funivia del Mottarone. Lo scrivono il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, e il pm Laura Carrera, nelle deduzioni depositate al gip Donatella Banci Buonamici. I magistrati chiedono l’inammissibilità o il rigetto della richiesta avanzata dalla difesa del caposervizio della funivia Gabriele Tadini, l’avvocato Marcello Perillo, sulla quale il gip, a questo punto non più Banci ma Ceriotti, dovrebbe decidere entro oggi martedì 7 giugno.

Nuovo sopralluogo

Oggi si è tenuto un nuovo sopralluogo sul luogo del disastro da parte del consulente tecnico della Procura, il professor Giorgio Chiandussi del Politecnico di Torino. Presente, sul posto, il comandante dei vigili del fuoco di Verbania, Doriano Minisini. Si tratta di un'azione finalizzata ad una nuova analisi visiva dei reperti e per programmare la rimozione in sicurezza della cabina precipitata. La rimozione della cabina è "un'operazione di notevole complessità, tenuto conto del luogo in cui si trova la cabina, un'area impervia non raggiungibile con mezzi di terra, e della sua mole", spiegano il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, e il pm Laura Carrera, nelle deduzioni con cui chiedono al gip, Donatella Banci Buonamici, di rigettare la richiesta di incidente probatorio avanzata dalla difesa del caposervizio della funivia, Gabriele Tadini, uno dei tre indagati per l'incidente. La rimozione della cabina, per la quale si stanno interpellando anche elicotteristi, dovrà quindi comportare "il coinvolgimento di strutture specializzate pubbliche e private, con correlativa predisposizione di un piano articolato di intervento di rimozione". Non è ancora stato individuato il luogo in cui custodire la cabina una volta rimossa, al fine di procedere agli accertamenti di carattere irripetibile necessari all'individuazione di tutte le cause del disastro. 

24 secondi per morire, lo schianto in un video

Ventiquattro secondi, pochissimi istanti che devono essere invece apparsi eterni a chi era bloccato dentro quella cabina di funivia che stava precipitando verso il basso e si rendeva conto che la vita stava sfuggendo per sempre. Dall’avvicinamento alla stazione allo schianto: dura meno di mezzo minuto il video registrato dalle telecamere di sicurezza dell’incidente alla del Mottarone. Le immagini sono state acquisite dai carabinieri e sono agli atti dell’inchiesta della Procura di Verbania, a due settimane dall’incidente che ha annientato quattordici persone. I fotogrammi mostrano la cabina numero 3, con a bordo i quindici passeggeri, che si accinge a entrare nella stazione. Sono le 12.12, come annotano gli stessi inquirenti. "Ad un certo punto si rompe una fune che provoca l’impennata della cabina e il suo conseguente ritorno a velocità non controllata verso il pilone tre – spiega chi tra gli investigatori dell’Arma ha visionato quelle immagini –, Lì la cabina precipita al suolo". La sequenza delle immagini sarà fondamentale per aiutare gli inquirenti a capire che cosa abbia provocato la rottura della fune trainante, una delle due concause dell’incidente insieme al mancato funzionamento del freno di emergenza per la presenza dei ceppi. 

La situazione al Mottarone

Intanto si cerca faticosamente di ripartire, con qualche turista che ieri hanno raggiunto la vetta del Mottarone. La sfida, come ripete la sindaca di Stresa Marcella Severino, è rilanciare un luogo che vive di turismo senza dimenticare i morti. Intanto mercoledì 9 giugno in cima al Mottarone verrà celebrata una messa in ricordo delle vittime dal vescovo di Novara, mons. Franco Giulio Brambilla.