Frontalieri, attacco a Regione Lombardia

Il senatore del Pd Alfieri sull’accordo fiscale: "Abbiamo fermato il tentativo di mettere mano su quei soldi"

Frontalieri, bagarre sull’accordo fiscale

Frontalieri, bagarre sull’accordo fiscale

Varese, 5 giugno 2020 - È ancora al centro del dibattito politico la lettera dello scorso 30 aprile indirizzata da Regione Lombardia e Canton Ticino ai rispettivi governi in merito all’accordo fiscale per i frontalieri. Un tema che il senatore del Pd Alessandro Alfieri aveva sollevato la scorsa settimana, accusando il presidente della Regione Attilio Fontana di aver caldeggiato un testo peggiorativo dell’accordo in vigore tradendo così i comuni e i lavoratori. Sul tema l’esponente varesino è tornato ieri: "Li abbiamo beccati con le mani nella marmellata. Abbiamo fermato il tentativo di Lega e Fontana di mettere mano su quei soldi". Alfieri contesta anche la tempistica scelta per inviare la lettera, nel pieno dell’emergenza sanitaria. "In questa situazione con il Covid di mezzo non si deve aprire un negoziato che verrebbe falsato, prima si deve far ripartire l’economia di frontiera". Il senatore varesino sta seguendo da vicino i rapporti con la Confederazione per la fase 2. Due giorni fa c’è stato il via libera alle frontiere per i cittadini elvetici, che sono potuti tornare ad attraversare il confine con l’Italia per motivi di turismo e per fare visita a conoscenti o parenti. Ma per chi abita in Svizzera permane ancora il divieto di effettuare compere sul territorio italiano.

«Dal 15 giugno – ha sottolineato Alfieri – contiamo di poter riaprire anche i flussi del turismo degli acquisti, in modo da aiutare le attività commerciali di confine". Intanto si è svolta ieri pomeriggio la Commissione speciale Rapporti tra la Lombardia e la Confederazione svizzera, in cui è intervenuto l’assessore agli enti locali Massimo Sertori. "Nell’occasione l’assessore ha detto l’opposto del contenuto della lettera – fa notare il consigliere regionale Samuele Astuti – noi abbiamo fatto pervenire due richieste: innanzitutto chiediamo che la Regione tolga al più presto la propria firma dalla lettera, quindi auspichiamo che in tempi rapidissimi vengano convocati in audizione nella commissione i sindacati e l’Associazione dei comuni di frontiera".