Chi è Ferri, il presidente di Aria pupillo di Berlusconi

Francesco Ferri è al vertice della società nella bufera per il caos prenotazioni dei vaccini in Lombardia

Francesco Ferri, presidente di Aria

Francesco Ferri, presidente di Aria

Imprenditore, già direttore dell'autodromo di Monza, pupillo di Silvio Berlusconi, candidato non eletto al Parlamento, chiamato a guidare Lombardia Informatica e ora presidente di Aria, il braccio operativo di Regione Lombardia nato dalla fusione di tre società già controllate dal Pirellone (Lombardia Informatica, Infrastrutture Lombarde e Centrale Acquisti).

Ecco il biglietto da visita di Francesco Ferri, classe 1975 originario di Parma, figlio di un imprenditore edile che però ha deciso di mettersi in proprio facendo tutt'altro. Una laurea in Economia e commercio alla Bocconi, dal 1997 al 1999 socio e presidente di JEME Bocconi, prima Junior enterprise italiana cioè associazione di studenti-imprenditori in grado di fornire servizi di consulenza di alta qualità, dopo aver macinato esperienza alla Dale Carnegie, azienda leader nella gestione del cambiamento aziendale, e in Procter&Gamble come responsabile Customer business development per la Distribuzione organizzata nel Nord Italia,

Ferri ha deciso di mettersi in proprio. E' nel 2003 che fonda Innext, società di consulenza strategica e change management, per poi creare quattro anni più tardi Innext Solution nel campo dell'information e communication technology. Una carriera che lo porta a entrare nel Gruppo dei Giovani imprenditori di Confindustria Monza e Brianza di cui, nel 2012, diventa presidente, non prima però di essere entrato nella squadra di presidenza dei Giovani imprenditori di Confindustria nazionale. E nel 2014, chiamato dall'amico imprenditore Andrea Dell'Orto, mette piede anche in autodromo a Monza con l'incarico di procuratore. Un'esperienza durata circa 3 anni fatta di alti e bassi fino alla rimozione forzata da parte dell'Automobile club di Milano.

Nel frattempo, però, viene chiamato direttamente da Berlusconi a guidare il Centro studi del pensiero liberale e cercare possibili nomi nuovi per la campagna delle elezioni del 2017. Ci si mette dentro anche lui, con l'ambizione-aspirazione di conquistare una poltrona del Parlamento. L'operazione non riesce, ma Ferri viene comunque ripagato con il timone di Lombardia Informatica. E adesso in Aria spa. Che, dalla sua nascita, ha già dovuto affrontare lo scandalo dei camici e adesso la bufera per le falle nel sistema di prenotazione dei vaccini.