Coronavirus, l'8 settembre si discute la mozione di sfiducia al governatore Fontana

Nel mirino la gestione dell'emergenza Covid. Firmata da tutte le opposizioni tranne Italia Viva

Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana

Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana

Milano, 4 settembre  2020 - Il dibattito sulla mozione di sfiducia al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, aprirà i lavori del Consiglio regionale, convocato dal presidente Fermi per martedì prossimo, 8 settembre, dalle 10 alle 19.

Il documento finale di 8 pagine, che è stato firmato da tutte le forze di opposizione (Pd, M5S, Civici, Azione e +Europa) tranne Italia Viva, fa riferimento alla gestione dell'emergenza Coronavirus da parte della Regione, dal caso della mancata zona rossa nella bergamasca alla "inquietante e triste pagina pagina" delle Rsa, dall'apertura dell'Ospedale Covid alla Fiera di Milano dove i pazienti ospitati "sono stati poco più di una decina" all'"inspiegabile ritardo" nelle forniture di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale, fino all'affidamento diretto e senza gara alla multinazionale Diasorin della realizzazione dei test sierologici.

Nessun accenno, invece, rispetto a quanto era stato comunicato a luglio, alla vicenda dei camici che ha coinvolto il governatore lombardo. L'ultimo a firmare, dopo un compromesso - a quanto si apprende - tra i vari gruppi e diverse modifiche, è stato il consigliere radicale Michele Usuelli, che inizialmente aveva espresso dei dubbi sul testo proposto dai 5 Stelle, chiedendo delle integrazioni. L'unica a sfilarsi nella minoranza è stata invece la renziana Patrizia Baffi, che già a luglio aveva spiegato di non condividere "un modus operandi fatto di processi sommari".