Smart working e telemedicina: la Lombardia accelera sulla fibra

Open Fiber sta investendo oltre un miliardo per ridurre il digital divide e garantire servizi in tutti i Comuni

Piano per la fibra

Piano per la fibra

La sfida al digital divide in Lombardia è un investimento da "più di un miliardo di euro". Al valore complessivo di quanto stanziato da Open Fiber per realizzare reti per le connessioni internet ultraveloci, Paolo Visconti, responsabile network & operations Area Nord Ovest, aggiunge "l’indotto eccezionale che un’opera di questa portata genera su tutta la filiera produttiva". "Sono migliaia – spiega il manager del principale operatore wholesale only (all’ingrosso) che realizza le “autostrade“ digitali da mettere a disposizione degli operatori delle telecomunicazioni – le persone impegnate su questo progetto, a partire dalle nostre strutture operative interne, senza contare progettisti, giuntisti e operai specializzati esterni che stanno materialmente realizzando la rete Ftth". L’acronimo sta per Fiber to the home (fibra fino a casa). Un cavo che, stando all’Agicom (Garante delle comunicazioni), fa correre i dati a un giga di velocità e garantisce requisiti tecnici adeguati per lo smart working, la didattica a distanza e la telemedicina, servizi che l’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus ha reso ancora più urgenti. Dopo essere precipitata in fondo alle classifiche europee dei Paesi più digitalizzati, l’Italia ha iniziato la rincorsa scommettendo sulla fibra ottica. L’obiettivo fissato dall’Europa è realizzare entro il 2025 la Gigabit Society, una società inclusiva dove tutti possono essere raggiunti dalle informazioni e nessuno sia penalizzato nell’accesso ai servizi per la mancanza di reti digitali. Il Covid ha impresso un’accelerata: secondo un report stilato da IDATE, che fotografa la situazione delle reti in fibra in Europa e illustra previsioni sullo sviluppo del mercato, l’Italia occupa il terzo posto (su 28 Stati) nel ranking europeo di copertura di fibra. In particolare, con 3,8 milioni di unità immobiliari cablate nel 2020, il Paese è al secondo posto come tasso di crescita annuale dopo la Francia (+4,7 milioni) e davanti alla Germania (+1,9 milioni) e al Regno Unito (+1,8 milioni).

Il contributo alla crescita 2019-2020 è ascrivibile per circa l’80% a Open Fiber (e all’amministratore delegato Elisabetta Ripa) con circa 11,5 milioni di unità immobiliari abilitate alle connessioni internet ultraveloci. La società sta lavorando secondo due modalità. Come operatore privato nelle aree a successo di mercato, definite nere: sono le 271 principali città italiane tra cui capoluoghi di provincia, hinterland e grandi centri dove i colossi delle telecomunicazioni si sfidano a “colpi“ di offerte a privati e aziende per proporre i contratti migliori di connessioni internet e traffici telefonici. E come concessionario di bando pubblico Infratel Italia (società del Ministero per lo Sviluppo Economico) nelle aree a fallimento di mercato, definite bianche, dove Open Fiber si è aggiudicata i tre bandi pubblici per la copertura di 6.500 Comuni di 20 regioni considerati poco strategici dagli operatori delle telecomunicazioni. In Lombardia, come privato, la società ha investito circa 524 milioni. Una cifra che quest’anno è destinata ulteriormente a crescere. Nelle aree nere, sono già 1,4 milioni le unità immobiliari - ovvero i numeri civici - raggiunti dalla fibra ottica: 831mila nella città di Milano, 287.500 nell’hinterland, 68.400 a Brescia guidano la graduatoria che presto dovrà essere aggiornata. Infatti, quest’anno sono già partiti altri lavori a Lecco (22mila unità immobiliari) e Cernusco sul Naviglio (11mila) , e sono in partenza a Desio (20mila), Saronno (18mila) e Crema (13mila) per un totale di 85mila unità immobiliari.

Nelle aree bianche invece, fatte di piccoli centri di montagna o di paesini poco strategici dal punto di vista commerciale anche se a ridosso delle città, Open Fiber ha investito 413 milioni. In Lombardia sono 1.156 i Comuni. La commercializzazione è stata aperta in 383 centri urbani, per un totale di circa 390mila unità immobiliari in grado di attivare contratti di connessioni internet ultraveloce. Di queste 250mila sono cablate con la fibra. Là dove per ragioni tecniche la rete Ftth richiederebbe tempi troppo lunghi per colmare al più presto il digital divide, la società ha puntato sulla tecnologia Fwa (Fixed Wireless Access), fibra mista a ponti radio. Nelle aree bianche sono circa 700 i Comuni con cantieri in corso o conclusi.