Concerto Primo Maggio, Fedez dal palco a testa bassa contro la Lega

Dal ddl Zan "bloccato dalla voglia di protagonismo del senatore Ostellari" agli "aforismi" di diversi esponenti del Carroccio. Attacchi anche al Vaticano

Fedez al concerto del Primo Maggio

Fedez al concerto del Primo Maggio

Roma - Fedez a testa bassa contro la Lega dal palco del concertone del Primo Maggio. Nell'atteso intervento sul ddl Zan, il rapper se l'è presa con il senatore Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia a Palazzo Madama, che ha deciso di incardinare il ddl Zan sull'omofobia ma tenendo per sé il ruolo di relatore.

"Vorrei dire due parole sull'uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari - ha detto Fedez, nell'intervento arrivato dopo ore di polemiche e che secondo il rapper sarebbe stato oggetto di un tentativo di censura da parte della Rai -. Ostellari ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare, di massima espressione del popolo, già approvato alla Camera, può tranquillamente essere bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso". D'altronde, "Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta all'uguaglianza", ha aggiunto Fedez, arrivando ad elencare una dopo l'altra una serie di affermazioni di esponenti del Carroccio: "Vorrei decantarvi un po' dei loro aforismi", ha detto il rapper prima di elencare frasi e nomi, cognomi e incarichi di chi le ha pronunciate. "Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno", Giovanni De Paoli, consigliere regionale Lega Liguria; "I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali", Alessandro Rinaldi, consigliere per la Lega Reggio Emilia; "I gay vittime di aberrazioni della natura", Luca Lepore e Massimiliano Bastoni, consiglieri regionali Lombardia;  "I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie", Alberto Zelger, consigliere della Lega Nord a Verona; "Il matrimonio gay porta all'estinzione della razza", Stella Khorosheva, candidata leghista; "Fanno le iniezioni ai bambini per farli diventare gay", candidata della Lega Giuliana Li Vigni. 

Sempre movendo dal ddl Zan, Fedez ha attaccato anche il Vaticano e gli antiabortisti. "A proposito di diritto alla vita - ha detto - quella del presidente dell’ Associazione ProVita, l’ultra cattolico e antiabortista, Jacopo Coghe, amicone del leghista Pillon, in questi mesi è stata la prima voce a sollevarsi contro il ddl Zan. L’antibortista, però, non si è accorto che il Vaticano ha investito più di 20 milioni di euro in un’azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo. Quindi, cari anti-abortisti, caro Pillon, avete perso troppo tempo a cercare il nemico fuori e non vi siete accorti che il nemico ce l’avevate in casa".

Nel corso del suo show, il rapper si è rivolto anche al premier Mario Draghi, chiamandolo per nome, perorando la causa dei lavoratori dello spettacolo. "Caro Mario - ha detto - capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo Paese, però non dimentichiamoci che il numero dei lavoratori del calcio e il numero di lavoratori dello spettacolo si equivalgono. Quindi, non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da questa emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni Quaranta e mai modificate a dovere fino a oggi. Quindi caro Mario, come si è esposto nel merito della Superlega con grande tempestività sarebbe altrettanto gradito il suo intervento nel mondo dello spettacolo, grazie".