Fedez in politica come Kanye West? Il marito di Chiara Ferragni continua a far discutere

La registrazione del dominio fedezelezioni2023.it fa presupporre un futuro in politica per il rapper

Fedez, dopo il fallimentare tentativo di Kanye West, potrebbe presentarsi alle elezioni

Fedez, dopo il fallimentare tentativo di Kanye West, potrebbe presentarsi alle elezioni

La popolarità non si traduce automaticamente in successo politico, ma 13 milioni di seguaci (solo su Instagram) sono sicuramente un’ottima base elettorale di partenza. La notizia della registrazione del dominio web fedezelezioni2023.it che dovrebbe anticipare l’ingresso in politica del rapper Federico Lucia, meglio noto come Fedez, ha acceso dibatti e discussioni in salotti reali e virtuali di tutta Italia. L’artista milanese negli ultimi anni ha polarizzato sempre più nettamente la sua immagine a livello politico, schierandosi apertamente su diverse tematiche: dalla registrazione della chiamata con i dirigenti Rai che accusava di censura, alle prese di posizione a favore del Ddl Zan, Fedez negli ultimi tempi ha fatto più discutere per le sue storie Instagram che per le sue canzoni. Un cambio di paradigma nella costruzione della sua immagine che già in molti ipotizzavano potesse evolversi in una discesa in politica. Supportata anche dall’ipotetica "first lady", Chiara Ferragni, che, in contesti molto meno rilevanti delle elezioni politiche come il Festival di Sanremo e l'Eurovision Song Contest, ha dimostrato di poter spostare gli equilibri canalizzando voti e preferenze semplicemente con un endorsement ai suoi quasi 25 milioni di follower. Facendo un mero calcolo di followers sui social, i Ferragnez vantano un potenziale elettorato da oltre 40 milioni di persone a cui rivolgersi, numeri che quasi nessun “homo novus” può vantare.

Ma la storia insegna che la fama non è assicurazione di successo in politica. Un esempio su tutti è quello di Kanye West. Il rapper, considerato uno dei più grandi artisti americani, si era messo in gioco nelle ultime elezioni politiche americane convinto che l’amore dei suoi fan potesse sopperire a uscite stravaganti (uno dei punti cardine del suo programma era “eliminare dai nostri deodoranti e dentifrici le sostanze chimiche”) e un'idea politica confusa e fumosa (si era presentato dicendo che il suo modello di riferimento era il Wakanda, il regno immaginario del supereroe Marvel Black Panther). Così non è stato. La lista indipendente di Kanye infatti ha racimolato soltanto 60mila preferenze (0,4%) su un totale di 160 milioni di voti. Un fallimento dovuto anche al fatto che è stato possibile votarlo soltanto in dodici stati (su un totale di cinquanta) perché nei restati aveva mancato la deadline per presentare la candidatura. Anche nel caso del 49enne americano, la ormai ex moglie, Kim Kardashian, è una figura molto influente e con un grande seguito negli States e nel mondo con ben 262 milioni di seguaci solo su Instagram. Le velleità politiche di Kanye (e Kim), evidentemente, non sono andate a buon fine ma un’ipotetica candidatura di Fedez non farebbe altro che rafforzare le teorie per cui i Ferragnez avrebbero un occhio di riguardo per la (ex) coppia più glamour d’America. Sono molti infatti i punti di contatto, facendo pensare quasi che i coniugi milanesi abbiano preso West e Kardashian come un vero e proprio modello da seguire: dalla serie tv che racconta la loro vita quotidiana (in arrivo a dicembre su Prime Video) al possibile tentativo in politica. I Ferragnez non si pongono limiti e, con l’esperienza di Kanye e Kim alle spalle, sono pronti a iniziare la scalata verso Palazzo Chigi.