Fase 2, la Svizzera chiude ai lombardi: cantoni off limits

Con il lockdown tra la Lombardia e i cantoni svizzeri, Ticino e Grigioni, si sono alzati come muri invisibili. Ma dal 15 giugno la Svizzera riapre a Francia, Germania e Austria

Niente stop per i frontalieri in dogana

Niente stop per i frontalieri in dogana

Como, 17 maggio 2020 - Con il lockdown i confini tra la Lombardia e i cantoni svizzeri, Ticino e Grigioni, si sono alzati come muri invisibili. Frontiere che restano chiuse, ma non per tutti: dal 15 giugno la Svizzera riapre alla Francia, alla Germania e all'Austria. Con l'Italia non è possibile ipotizzare una data visto che i numeri del contagio, sebbene in calo, sono ancora alti. Cosa che spiega lo slittamento per l'avvio della Fase 2 della ripresa: in Italia inizia domani, lunedì 18 maggio, mentre in Svizzera è iniziata una settimana prima, lunedì 11 maggio. Al momento sono due le differenze che più saltano all'occhio: riguardano le scuole e le chiese.

In Lombardia si torna in classe non prima di settembre mentre nella Confederazione le scuole hanno riaperto lunedì scorso. Per quella dell'infanzia la frequenza è facoltativa, alle elementari sono previste almeno 2 giornate a tempo pieno e 4 mezze giornate. Nelle scuole medie, ogni istituto organizza una presenza parziale delle classi, con un numero limitato di studenti. Ma se gli svizzeri ci stracciano sulla scuola, noi li battiamo sulle celebrazioni religiose.

In Lombardia le messe con i fedeli riprendono il 18 maggio, mentre nel paese elvetico 'forse' l'8 giugno. E' questa la data in cui scatterà la loro Fase 3, e solo allora ricominceranno le funzioni religiose. E riapriranno anche cinema e teatri. Ma torniamo a quello che succede oggi. In Ticino e nei Grigioni hanno tirato su la saracinesca tutti i negozi, ristoranti e bar, ma anche palestre e luoghi dedicati alla cultura come musei e biblioteche. Ovviamente con tutte le precauzioni del caso, dal distanziamento sociale (2 metri) alle norme igieniche. A cena si va in non più di 4 persone. Nei bar c'è chi ha messo dei divisori in legno tra i tavoli, e chi semplicemente delle tendine plastificate. All'esterno si sono moltiplicati i tavolini, la tassa di occupazione del suolo pubblico è sospesa. 

Aperte le gioiellerie e i negozi di abbigliamento, dove molti si sono organizzati per 'sanificare' gli abiti prima e dopo che vengano provati dai clienti. Con la fase 2, anche i trasporti pubblici hanno ripreso a circolare secondo l'orario abituale ma con posti ridotti per garantire il distanziamento. Nei cantoni, molta più 'disinvoltura' si registra nell'uso della mascherina, che è solo raccomandata, mentre in Lombardia  è obbligatoris. Anche in Lombardia, a partire da lunedì 18, riapriranno bar, ristoranti, estetisti e parrucchieri. Un ritorno, seppur timido, alla normalità e rispettando i requisiti previsti dalle nuove regole.

Un'ordinanza del governatore Fontana prevede anche l'obbligo per i datori di lavoro di misurare la temperatura corporea al personale all'inizio del turno. E se supera 37,5, dietrofront, si torna a casa. In base alle linee guida del governo i parrucchieri potranno essere aperti anche domenica e lunedì, mantenendo la distanza di 2 metri tra i clienti. Per i ristoranti uno spazio di quattro metri quadrati per cliente e una distanza non inferiore a due metri tra un tavolino e l'altro. Vincoli che si potranno rispettare anche mettendo tavolini all'esterno, grazie alle deroghe comunali. Camerieri e cuochi in mascherina, mentre per i clienti l'obbligo vale solo fino a quando non ci si accomoda.