Fase 2, Fontana: "Troppi bar pieni e apericene. Così rischiamo la chiusura"

Il governatore lombardo: la riapertura è andata meglio del previsto, ma ci sono attività che preoccupano

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano, 20 maggio 2020 - Il secondo step della fase 2 in Lombardia con la riapertura di molte attività dal 18 maggio è andata meglio di quanto immaginasse il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana. Ad affermarlo, in collegamento con Storie Italiane su Raiuno, è lo stesso governatore lombardo che tuttavia sottolinea:  "Purtroppo ci sono ancora delle piccole sacche che mi inducono a dire che ci sono attività sulle quali non riusciamo ad avere una convinzione sufficiente".

Il governatore infatti dice di aver visto "troppi apericene, troppi bar sommersi di persone, e questo non va assolutamente bene. E' chiaro che se la cosa dovesse continuare saremo costretti a chiudere quelle attività. E' un messaggio che lancio ai cittadini ma anche agli esercenti: se avete troppa gente che si accalca nel vostro bar, non lasciatela più entrare, fateli uscire, non serviteli, perché è un disastro per la Lombardia, ma è un disastro maggiore per voi, perché saremo costretti a chiudere". Secondo Fontana "dobbiamo riacquistare la nostra libertà passo dopo passo, non possiamo fare 5 passi in un colpo solo. Rischiamo di riperderla. Abbiamo dato la possibilità di aprire bar e ristoranti, a condizione di rispettare certe regole. Se queste regole non vengono rispettate, la gente si ammassa in un bar, è chiaro che purtroppo non potremmo continuare a lasciare quella libertà"

Contagi in linea con aumento tamponi

Per Fontana il maggior numero di contagi registrato ieri in Lombardia "è in linea con quello dei giorni precedenti". Il governatore lombardo ha infatti spiegato che "sono aumentati molto i tamponi, ieri ne abbiamo visti 15 mila. E' sempre difficile fare dei rapporti oggettivi, bisogna tenere conto del numero di tamponi che viene fatto. La cosa positiva da sottolineare è che si è ridotto il numero dei ricoverati in ospedale e nelle terapie intensive. La situazione - ha aggiunto - non è che finirà, purtroppo noi continueremo a dover convivere con questo virus, è un dato di fatto oggettivo. Adesso vedremo, se chiaramente dovessero aumentare in maniera preoccupante, andremo ad esaminare con attenzione le cause. È chiaro che più si aumenta la socializzazione e le attività lavorative e più esiste il rischio di infezioni in più".

Botta e risposta con Gori

In merito alla polemica del sindaco di Bergamo Giorgio Gori che ha sottolineato l'incongruenza dell'ordinanza lombarda che prevede il distanziamento di un metro nei ristoranti anche per le coppie che dormono nello stesso letto, Fontana ha sottolineato: "A me sembra curiosa l'osservazione sindaco Gori, perché a quel punto l'esercente dell'attività si sarebbe dovuto trasformare in un poliziotto per accertare se due persone che entrano in un ristorante sono marito e moglie o sono semplici conoscenti. Dato che questo non è fattibile è ovvio che a quel punto bisogna fare in modo che la regola del metro valga per tutti". La scelta di non derogare al metro di distanza per i familiari, a differenza delle linee guida nazionali, "è una semplificazione per i gestori e per evitare che arrivi la polizia a chiedere i documenti. Per evitare di controllare tutti facciamo in modo che la regola valga per tutti.  A me quella di Gori sembra una polemica tanto per venire contro la Regione".

Plasma: Pavia e Mantova punto di riferimento nazionale

"La sinergia tra il San Matteo di Pavia e il Carlo Poma di Mantova, che ha già portato a termine la cura sperimentale su una cinquantina di pazienti, è ora punto di riferimento regionale e nazionale. Ora stiamo lavorando per il passo successivo, l'acquisizione del protocollo da parte di tutte le strutture in grado di avviare prelievi e quindi creare una banca del plasma a disposizione di tutti coloro che ne abbiano necessità". Lo scrive oggi sulla sua pagina Facebook il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. "Ciò non toglie - precisa il governatore - che la prima linea contro il virus sia sempre il comportamento virtuoso, di tutti, durante la giornata: dispositivi, distanziamento e igiene".