Ecco le tre pillole che curano il Covid: come funzionano e quando saranno in commercio

In fase di sperimentazione avanzata tre medicinali di Roche, Pfizer e Merck. Pronte le richieste di autorizzazione

Il Molnupiravir della casa farmaceutica Merck

Il Molnupiravir della casa farmaceutica Merck

Non solo vaccini. "Presto avremo anche tre farmaci in grado di combattere il Covid. Tre aziende stanno lavorando alacremente per una pillola in grado di bloccare il virus" Sars-CoV-2: "Roche (AT-527), Pfizer (PF-07321332)Merck (Molnupiravir) sono impegnate in trial clinici per validare l'efficacia dei loro antivirali". A scriverlo su Facebook è Antonella Viola, immunologa dell'università di Padova.

La pillola della Merck

In particolare l'azienda farmaceutica americana Merck ha annunciato oggi che chiederà nelle prossime due settimane alla Food and Drug Administration (Fda) di autorizzare il farmaco contro il Covid-19, chiamato Molnupiravir, dopo che uno studio clinico ha mostrato la sua efficacia nel dimezzare il rischio di ricovero o decesso. Se ottenesse il via libera della Fda, si tratterebbe del primo farmaco del suo genere: una pillola da assumere due volte al giorno, per cinque giorni, da prescrivere a pazienti alle prime fasi della malattia.

Mortalità e casi gravi dimezzati

Stando al comunicato stampa diffuso oggi, lo studio ha visto coinvolti 775 volontari negli Stati Uniti e all'estero. Secondo i risultati ottenuti, il rischio di essere ricoverati in ospedale o di morire è diminuito del 50% nei volontari che hanno assunto il farmaco, rispetto a quelli che hanno ricevuto placebo.  In dettaglio, il 7% del gruppo di volontari che ha ricevuto il farmaco è stato ricoverato in ospedale e nessuno di loro è morto, contro un tasso di ricovero e morte del 14%, tra cui otto decessi, registrato nel gruppo che ha ricevuto il placebo.

Efficace contro tutte le varianti

L'antivirale contro il Covid-19 sviluppato dalla casa farmaceutica Merck, il molnupiravir, inibisce la maggior parte delle principali varianti del coronavirus, inclusa la Delta, secondo i primi dati dei test presentati dalla compagnia. Si tratta, scrive Bloomberg, dei risultati di test in laboratorio in cui l'antivirale è stato messo alla prova contro le varianti in coltura. Saranno necessari ulteriori trial su volontari per confermare i risultati.  "E' un risultato ottimo, perché ci da fiducia che possa funzionare per tutte le varianti e anche per quelle potenzialmente a venire", ha detto Jay Grobler, direttore esecutivo delle scoperte biologiche alla Merck. Il molnupiravir, da assumere sotto forma di pillola, è nella fase tre del trial che si concluderà a novembre. E' stato sviluppato per curare i pazienti non ricoverati con sintomi da cinque o meno giorni che siano a rischio di infezioni gravi.

Il farmaco della Pfizer

L'azienda farmaceutica americana Pfizer ha avviato uno studio di media-lunga durata per testare il suo farmaco orale per la prevenzione del Covid-19 tra chi è stato esposto al virus, impendendo, come fanno i vaccini per intramuscolo, che la malattia diventi grave. Lo riferisce la Reuters online. L'azienda e i suoi concorrenti, principalmente l'altra statunitense Merck e la svizzera Roche, sono da tempo in competizione per lo sviluppo del farmaco, il primo nel suo genere.

La sperimentazione

Pfizer ha dichiarato che studierà il farmaco orale in circa 2.660 adulti in buona salute, che abitano ciascuno nella stessa abitazione di un soggetto positivo al Covid-19. L'esperimento testerà l'efficacia di una bassa dose del principio attivo ritonavir, un vecchio farmaco largamente usato in combinazione con altri medicinali per il trattamento dell'Hiv. Pfizer aveva anche affermato all'inizio di questo mese di aver avviato uno studio di fase medio-tardiva sul ritonavir per il trattamento del Covid-19 in pazienti adulti sintomatici non ospedalizzati. Anche Merck e il partner Ridgeback Botherapeutics hanno dichiarato all'inizio di questo mese di aver iniziato a arruolare pazienti in uno studio in fase avanzata del loro farmaco sperimentale molnupiravir per la prevenzione dell'infezione da Covid-19.

Le altre armi di Roche

Il 'cocktail' di anticorpi monoclonali casirivimab-imdevimab (Ronapreve*) riduce significativamente la carica virale di pazienti ricoverati con Covid-19, ha comunicato oggi il gruppo farmaceutico svizzero Roche. Sviluppato insieme alla società biotecnologica newyorkese Regeneron Pharmaceuticals, il mix è stato autorizzato in Giappone nel mese di luglio. Aveva già ricevuto un'autorizzazione d'urgenza o temporanea in Svizzera, Stati Uniti, in Canada, Europa e India. Il principale comitato consultivo dell'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali, si è recentemente pronunciato a favore di una piena omologazione, e sia la Confederazione elvetica sia l'Ue hanno già riservato lotti della terapia. "Mentre i vaccini sono efficaci nel prevenire l'ospedalizzazione, rimane un bisogno importante per le persone che sono infettate e ricoverate", evidenzia l'oncologo americano Levi Garraway, Chief Medical Officer di Roche, citato in un comunicato della compagnia.

Non solo antivirali

Nono solo. Nei giorni scorsi Aifa ha intanto approvato l'utilizzo di altri tre farmaci ciontro il Covid. Nella riunione straordinaria del 23 settembre 2021, la Commissione Tecnico Scientifica (CTS) di Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha valutato le nuove evidenze che si sono rese disponibili all`utilizzo per il trattamento del Covid-19 di anakinra, baricitinib e sarilumab, farmaci immunomodulanti, attualmente autorizzati per altre indicazioni.  I tre farmaci, pur avendo proprie specificità, si aggiungono al tocilizumab nel trattamento di soggetti ospedalizzati con Covid-19 con polmonite ingravescente sottoposti a vari livelli di supporto con ossigenoterapia. Tale decisione, basata sulle evidenze di letteratura recentemente pubblicate, allarga il numero di opzioni terapeutiche e nello stesso tempo consente di evitare che l`eventuale carenza di tocilizumab o di uno di questi tre farmaci possa avere un impatto negativo sulle possibilità di cura.  Nella riunione del 28 settembre 2021, il CdA di Aifa ha approvato l`inserimento dei tre farmaci anakinra, baricitinib e sarilumab nell`elenco della L.648/96, che consente la copertura a carico del Servizio Sanitario Nazionale.  Il provvedimento sarà efficace dopo la pubblicazione in Gazzetta.

Quando saranno in commercio?

Difficile dire con precisione quando i tre nuovi farmaci antivirali contro il Covid saranno in commercio e disponibili nelle farmacie. Occorrerà infatti attendere gli esiti la sperimentazione sull'uomo e l'insorgere di eventuali effetti collaterali. Se tutto procederà per il verso giusto (cioè se i farmaci si dimostreranno efficaci senza provocare effetti collaterali negativi) è ipotizzabile che possano essere in commercio già dall'anno prossimo.