Fabbriche addio, in Lombardia 700 aree fantasma

Il censimento della Regione. Bombe ecologiche e piccole ditte

Selfie estremo in cima alla ciminiera dell’ex Snia a Varedo

Selfie estremo in cima alla ciminiera dell’ex Snia a Varedo

Milano, 27 febbraio 2019 - C'è la bomba ecologica, grande come una città, e il piccolo scampolo di terra dove un tempo lavoravano pochi operai. Il relitto del triangolo industriale del Dopoguerra, che in Lombardia, si trasforma in un problema per grandi e piccoli comuni. Sono 745 le aree dismesse censite dalla Regione.

Alcune hanno trovato un faticoso destino di rilancio, altre languono, fra bonifiche necessarie e mai partite e sogni di ripresa di un mercato immobiliare che - Milano a parte - langue senza speranze di business. Nel Milanese la concentrazione maggiore: 139 appezzamenti abbandonati. La più grande area che sta trovando una soluzione è l’ex Falck di Sesto: 1,3 milioni di metri quadrati. Meno dell’ex Alfa, divisa fra Garbagnate, Lainate e Arese, finalmente trasformata, con i suoi quasi 2 milioni di metri quadrati. sono “solo” 400mila i metri quadrati dell’ex Sisas di Pioltello e Rodano: l’area inquinata al centro di processi e bacchettate dall’Europa è finalmente pulita. E ora attende un futuro. Progetti immobiliari ingarbugliati da storia di corruzione hanno invece ostacolato nel tempo l’idea di ridare uno scopo ai 116mila metri quadrati dell’ex Linificio di Cassano, vista Adda. Sarà invece il più grande centro commerciale d’Europa, quello firmato Westfield, a cancellare per sempre il mezzo milione di metri quadrati di buco della ex dogana di Segrate.