Green pass, arriva la circolare per le esenzioni al vaccino: quello che c'è da sapere

Validità fissata al 30 settembre, per ora saranno cartacee. Ribadito nero su bianco che la vaccinazione "non è sconsigliata in gravidanza"

Vaccino Covid

Vaccino Covid

Roma - C'è chi non ha potuto vaccinarsi per un motivo "passeggero" e chi invece non potrà farlo mai, per patologie conclamate. Per tutti quelli che ancora non hanno messo piede negli hub vaccinali arriva un'importante circolare del minitsero della Salute, che autorizza autorizza il certificato per gli esenti dal vaccino anti Covid. Il documento arriva a due giorni dall'introduzione dell'obbligo di Green pass per accedere a piscine, palestre, ristoranti, bar, teatri, cinema e dà indicazioni più certe per tutte quelle persone che per patologie pregresse o reazioni avverse dopo la prima dose, non hanno avuto modo di richiedere il green pass.

Proprio oggi, infatti, l'Osservatorio malattie rare aveva avvertito che molte domande stavano arrivando al proprio sportello legale. Restano per ora esclusi un migliaio di volontari della sperimentazione del vaccino Reithera che non risultano immunizzati. Ma anche per loro si attendono, ormai in tempi brevissimi, le indicazioni del Ministero della Salute. La risposta, infatti, dovrebbe arrivare con un altro provvedimento ad hoc. Per questi esistono altre difficoltà legate al fatto che nel gruppo di sperimentazione ci sono anche volontari che hanno ricevuto un placebo e non il vaccino. Fra questi anche l'imprenditore Riccardo Illy. Pur avendo completato il ciclo, afferma in un'intervista al Corriere della Sera, non può avere il Green Pass, che gli è necessario per lavoro. La scoperta del problema, spiega l'ex governatore del Friuli Venezia Giulia, è avvenuta «quando di recente mia moglie e io lo abbiamo richiesto. La cosa strana è che al contempo mi è arrivata la lettera dalla Regione che mi invitava a vaccinarmi". "Sapevamo che fare da "cavie" avrebbe potuto comportare determinate situazioni, - racconta Illy - ma siamo delusi e avviliti per l'atteggiamento del governo nei confronti dell'azienda italiana ReiThera: ha sviluppato un vaccino che funziona e con poche controindicazioni ma non riesce a ottenere finanziamenti pubblici".

Ecco cosa prevede il testo "Certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-COVID", firmato dal direttore della Prevenzione Giovanni Rezza.

Cos'è la certificazione di esenzione

"La certificazione di esenzione alla vaccinazione anti Sars-CoV-2 viene rilasciata nel caso in cui la vaccinazione stessa venga omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che la controindichino in maniera permanente o temporanea". "Le persone che ottengono una esenzione alla vaccinazione - si legge nella circolare - devono essere adeguatamente informate sulla necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione" 

La validità della certificazione

"Le certificazioni di esenzione alla vaccinazione Covid - si legge nella circolare - potranno essere rilasciate in formato cartaceo e potranno avere una validità massima fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni". La durata di validità, "sulla base delle valutazioni cliniche, verrà aggiornata quando sarà avviato il sistema nazionale per l'emissione digitale delle stesse per consentirne la verifica digitale". Temporaneamente e fino al 30 settembre, sono validi i certificati di esclusione vaccinale già emessi dai Servizi Sanitari Regionali. Fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni, si legge nella circolare, le certificazioni potranno essere rilasciate direttamente dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi Sanitari Regionali o dai Medici di Medicina Generale o Pediatri di Libera Scelta dell'assistito che operano nell'ambito della campagna di vaccinazione anti-Sars-CoV-2 nazionale. La certificazione deve essere rilasciata a titolo gratuito, avendo cura di archiviare la documentazione clinica relativa, anche digitalmente, attraverso i servizi informativi vaccinali regionali con modalità definite dalle singole Regioni/PA. 

Nuove indicazioni per le donne in gravidanza

 La vaccinazione "non è controindicata in gravidanza" ribadisce la circolare. "Qualora dopo valutazione medica si opti per rimandare la vaccinazione, alla donna in gravidanza potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione" precisa il ministero, sottolineando che anche "l'allattamento non è una controindicazione alla vaccinazione anti-SarsCoV2". 

I casi speciali: la sindrome di Guillain-Barrè e le miocarditi

Diverso il discorso che riguarda la sindrome di Guillain-Barrè, "segnalata molto raramente in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria. In caso di sindrome di Guillain-Barrè insorta entro 6 settimane dalla somministrazione del vaccino, senza altra causa riconducibile, è prudente non eseguire ulteriori somministrazioni dello stesso tipo di vaccino. In tali situazioni va considerato l'utilizzo di un vaccino di tipo diverso per completare l'immunizzazione". Dopo la vaccinazione con i vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna) sono stati osservati poi casi molto rari di miocardite e pericardite. "La decisione di somministrare la seconda dose di vaccino Pfizer o Moderna in persone che hanno sviluppato una miocardite/pericardite dopo la prima dose deve tenere conto delle condizioni cliniche dell'individuo e deve essere presa dopo consulenza cardiologica e un'attenta valutazione del rischio/beneficio. In tale situazione, laddove sia stato valutato di non procedere con la seconda dose di vaccino a mRNA, va considerato l'utilizzo di un vaccino di tipo diverso per completare l'immunizzazione".

Test sierologici: sì o no?

"Si ribadisce che l'esecuzione di test sierologici, volti a individuare la risposta anticorpale nei confronti del virus, non è raccomandata ai fini del processo decisionale vaccinale; per tale motivo la presenza di un titolo anticorpale non può di per sé essere considerata, al momento, alternativa al completamento del ciclo vaccinale", conclude la circolare.