Super-eroina, ancora un morto: dopo Milano, tocca a Varese

Secondo caso del 2018 di probabile overdose da oppioidi sintetici, ancora una volta registrato in Lombardia

I carabinieri passano al setaccio uno dei tanti boschi della droga fra Milano e il Varesotto

I carabinieri passano al setaccio uno dei tanti boschi della droga fra Milano e il Varesotto

Milano, 22 settembre 2018 - E siamo a due. Secondo caso del 2018 di probabile overdose da oppioidi sintetici, ancora una volta registrato in Lombardia. Prima Milano, ora Varese. E l’Istituto superiore di Sanità torna a lanciare l’allarme sulla temuta diffusione del Fentanil e dei suoi pericolosissimi derivati tra i tossicodipendenti italiani. Il rinvenimento del cadavere risale allo scorso 10 giugno: a Travedona Monate, un paesino di 4mila abitanti in provincia di Varese, viene ritrovato il corpo senza vita di un 55enne; l’uomo, morto di overdose all’interno della sua abitazione, era da anni dipendente dalla droga, che pare acquistasse esclusivamente da spacciatori della zona, in particolare in alcune aree boschive.

In casa, i carabinieri della stazione di Ternate sequestrano diverse bustine di plastica contenenti polveri di vario colore e inviano il materiale al Lass (Laboratorio di analisi delle sostanze stupefacenti) del Nucleo investigativo di Milano. Due giorni fa, ecco il responso degli esperti: in uno degli involucri c’era Furanilfentanil, una sostanza che nel luglio 2017 è finita nel mirino dell’Unione europea e che dieci mesi dopo, nel maggio 2018, è stata inserita dal ministero della Salute nell’elenco aggiornato delle sostanze stupefacenti e psicotrope illegali da detenere. La scoperta del Lass è stata immediatamente comunicata da via Moscova al Ministero, che a sua volta ha diramato in tempi altrettanto rapidi un avviso di pericolosità di livello 3 (il massimo possibile) attraverso lo Snap, il Sistema nazionale di allerta precoce. A questo punto della storia, però, urge una precisazione: al momento, gli investigatori non hanno ancora stabilito la reale causa del decesso, visto che l’esito degli esami oggetto della segnalazione riguarda l’analisi delle sostanze ritrovate nell’appartamento del 55enne e non quella sul cadavere dell’uomo. Gli accertamenti di natura tossicologica sul corpo della vittima, disposti dal procuratore capo di Varese Daniela Borgonovo, sono ancora in corso: solo quando arriveranno quei risultati, si avranno certezze sulla sostanza che ha provocato l’overdose letale. In ogni caso, l’allarme c’è, e non da oggi. Un warning del tutto simile era stato lanciato dall’Iss non più tardi di una decina di giorni fa per un altro decesso: quello di un tossicodipendente di 39 anni, ritrovato senza vita nella sua abitazione a Milano nell’aprile del 2017.

Causa della morte: overdose da Ocfentanil, potentissimo oppoide sintetico dagli effetti 150-200 superiori a quelli della morfina che da tempo sta mietendo vittime negli Stati Uniti. In quel caso, era stato il Laboratorio di tossicologia forense dell’Università statale, interpellata dal medico legale via Procura, a scovare la sostanza dopo aver acquisito gli standard necessari da alcune ditte europee. Ora il secondo caso. Che stimola un interrogativo, sempre lo stesso: oppiacei come il Furanilfentanil stanno circolando nelle piazze di spaccio d’Italia e della Lombardia in particolare? Gli investigatori della Narcotici di carabinieri e polizia non li hanno mai intercettati durante le varie operazioni anti-droga condotte negli ultimi anni, a cominciare da quelle portate a termine al boschetto dell’eroina di Rogoredo, la più frequentata area di smercio del Nord Italia e una delle più grandi d’Europa. Va però aggiunto che, come riportato il 29 gennaio 2018 sulla Gazzetta Ufficiale nel recepire le indicazioni prese da Commissione e Consiglio europeo, il Furanilfentanil è «venduto online come sostanza chimica di ricerca, generalmente in polvere e come spray nasale direttamente utilizzabile, in piccole e grandi quantità»; e ancora, le informazioni ottenute dai sequestri fanno ipotizzare che la sostanza «possa essere stata venduta anche sul mercato illegale degli oppiacei».

E arriviamo così alla seconda domanda: è possibile che i tossicodipendenti la acquistino pensando che sia eroina oppure sono ben consapevoli di iniettarsi o assumere in altre forme i derivati del Fentanil? Se ipotizziamo che gli acquisti vengano fatti su internet, allora è più plausibile il secondo scenario: cioè che le persone si procurino illegalmente l’oppiaceo via web all’estero. Una cosa è certa: i rischi sociali e sanitari sono ritenuti così elevati a livello comunitario che il Furanilfentanil è stato sottoposto più di un anno fa «a misure di controllo in tutta l’Unione».