Oggi è l'equinozio d'autunno: perché cade il 22 settembre alle 20.21? Addio Estate 2021

La giornata che sancisce la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno

Foglie autunnali (foto archivio)

Foglie autunnali (foto archivio)

No, la fine dell’estate non coincide con l’ultimo giorno di vacanza. Anche se per molti il termine delle ferie corrisponde all’inizio dell’autunno, scientificamente parlando non funziona esattamente così. Infatti il passaggio tra la stagione del sole, del mare e del caldo e quella delle foglie ingiallite ha una data e, ancor più dettagliatamente, un orario ben preciso: quest’anno, per esempio, l’equinozio d’autunno cadrà il 22 settembre alle 20:21, sancendo ufficialmente l’inizio dell’autunno astronomico nell’emisfero boreale.

Cos'è l'equinozio

L'equinozio è il giorno che definisce il passaggio tra due stagioni. Nel calendario gregoriano, nel corso dell'anno, ne abbiamo due: quello che cadrà domani e ufficializzerà il passaggio dall'estate all'autunno, e quello verso la fine di marzo che mette fine all'invero spalancando le porte alla primavera. La parola equinozio deriva dal latino “aequinoctium” che, a sua volta, proviene dalla locuzione “aequa nox” ovvero “notte uguale (per durata al giorno)”. Ed è proprio questa la caratteristica peculiare degli equinozi: il giorno e la notte hanno la stessa durata. Questo accade quando il Sole si trova allo zenit dell’equatore, ovvero il momento in cui i raggi solari colpiscono perpendicolarmente il nostro pianeta. Ciò comporta che la durata dell’esposizione della Terra alla luce sia equamente suddivisa per i due emisferi terrestri.

Ecco cosa accade alla Terra nei giorni di equinozio (foto da Wikipedia)
Ecco cosa accade alla Terra nei giorni di equinozio (foto da Wikipedia)

Perché l'equinozio non ha data fissa 

L’equinozio d’autunno arriva sempre verso fine settembre, ma non ha una data precisa (l’anno prossimo, per esempio, sarà il 23 settembre) in quanto dipende dal movimento di rivoluzione della Terra intorno al Sole. Questa discrepanza di date dipende dalla differenza che c’è tra il nostro calendario, che prevede una durata dell’anno di 365 giorni, e il tempo effettivo che la Terra impiega per completare un giro intero intorno al Sole, ovvero 365 giorni 6 ore, 9 minuti e 6 secondi. Ed è proprio per questa ragione che, per evitare un progressivo scollamento tra il nostro calendario e il reale ciclo delle stagioni è stato arbitrariamente indetto l’anno bisestile che, ogni quattro anni, aggiungendo un giorno al mese di febbraio, rimette in pari questo ciclo.