Epatite 'misteriosa' nei bambini, Pregliasco: "Isolamento sociale ha abbassato le difese"

Il virologo della Statale esclude legami col vaccino anti-Covid: "Ma il Sars-CoV-2 potrebbe avere un ruolo come coinfezione o infezione precedente"

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Il virologo Fabrizio Pregliasco

"Rispetto alle nuove epatiti" acute con origine misteriosa segnalate nei bimbi, il virologo dell'università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco esclude "sicuramente" l'idea di un legame con il vaccino anti-Covid. Invece, spiega l'esperto all'Adnkronos Salute, "concordo con l'ipotesi che", complice l'isolamento sociale imposto dalle restrizioni adottate per il contenimento della pandemia, "ci possa essere stato un abbassamento delle difese, con una quota maggiore di infezioni da adenovirus che prima risultavano più diluite. Un po' come è successo lo scorso novembre con l'epidemia di virus respiratorio sinciziale" nei più piccoli. Ma potrebbe avere un ruolo anche Sars-CoV-2? "E' possibile, come coinfezione o infezione precedente", ragiona Pregliasco, mentre gli specialisti internazionali sono al lavoro per capire le cause di queste forme gravi. 

A chiamare in causa l'isolamento sociale è stato un articolo pubblicato su 'Eurosurveillance' e rimbalzato sui media inglesi. "Un'eziologia infettiva è considerata più probabile - spiegano gli autori - date le caratteristiche epidemiologiche e cliniche" delle forme osservate. "Al momento della pubblicazione le principali ipotesi si concentrano sull'adenovirus, o su una nuova variante" di questo patogeno, "con una sindrome clinica distinta" da quelle tradizionalmente note, "o su una variante che circola regolarmente e che ha un impatto più grave sui bambini più piccoli immunologicamente ingenua", considerando che "l'infezione da adenovirus come causa di epatite grave è rara nei bambini immunocompetenti".

"Quest'ultimo scenario - si legge - potrebbe essere il risultato di una ristretta 'mescolanza' sociale durante la pandemia di Covid-19". Poi ci sono "altre cause infettive ancora in fase di studio", che "includono l'aumento della gravità della malattia in seguito all'infezione da Omicron 2, o l'infezione da una variante di Sars-CoV-2 non ancora caratterizzata". I firmatari precisano che "nessuno dei bambini" colpiti dalle nuove epatiti fino a quel momento "era stato vaccinato contro Covid-19". Infine, "anche un virus nuovo o non ancora rilevato può essere escluso per ora".