Epatiti acute nei bambini, Locatelli: "Nessun caso in Italia"

Non sembrano legate a Covid. In alcuni casi si è reso necessario il trapianto di fegato nei piccoli pazienti

Bambino in ospedale

Bambino in ospedale

Mentre cresce la preoccupazione per i casi di epatite virale acuta e grave di origine sconosciuta registrati in diversi Paesi nei bambini fino a sei anni, Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e docente di pediatria all'Università di Pavia rassicura "In Italia fortunatamente non c'è ancora questo tipo di allarme. Sono stati segnalati casi in Spagna, Irlanda, Paesi Bassi, Danimarca, oltre che nel Regno Unito. Alcuni sono anche esitati in forme così rilevanti da richiedere trapianto di fegato. Ad oggi non abbiamo evidenza che vi sia una correlazione con il nuovo coronavirus"

Questi casi, ha aggiunto Locatelli, "testimoniano la necessità di avere sistemi di monitoraggio epidemiologico efficienti per intercettare le emergenze di malattie trasmissibili. È un investimento che nel paese va implementato". Intanto resta alta anche in Italia l'attenzione  dopo i recenti casi segnalati dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie Ecdc e l'allerta dell'Organizzazione mondiale della Sanità. "La causa scatenante degli attuali casi di epatite è ancora considerata sconosciuta e rimane oggetto di indagine attiva- ha fatto sapere nei giorni scorsi l'Oms - Sono in corso test di laboratorio per i casi identificati per capire il ruolo di ulteriori infezioni, di sostanze chimiche o tossine".