Email truffa pedopornografia: come riconoscerla e quali nomi sono citati

L'operazione Kafka della Polizia postale ha acceso i riflettori sulla falsa documentazione inviata dagli autori del raggiro

Polizia postale (Archivio)

Polizia postale (Archivio)

L'operazione Kafka della polizia di Stato ha riportato agli onori della cronaca una delle formule più utilizzate di phishing, i tentativi di truffa online architettati con l'obiettivo di convincere le vittime a condividere dati sensibili o password. Giova, quindi, elaborare un vademecum su come riconoscere le email truffaldine legate a fantomatiche indagini sulla pedopornografia, ben sapendo che raggiri di questo tipo sono soggetti a un andamento "carsico", riemergendo quando sfuma la memoria collettiva sull'attacco telematico in questione.

Quali forze e nome vengono citati

La corrispondenza telematica oggetto di indagine, fanno sapere dalla polizia postale, riproduce un falso documento governativo e presenta nell'intestazione loghi taroccati di forze di polizia e di ministeri, tra i quali quelli dell'Interno e della Difesa - affiancati a quelli di Agenzie internazionali quali Europol ed Interpol. Il falso documento reca la firma di vertici di istituzioni statuali quali il capo della Polizia, Lamberto Giannini, il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, il direttore del Servizio Polizia postale, pro tempore, Nunzia Ciardi, l'attuale supplente del direttore del Servizio Polizia postale, Ivano Gabrielli.

Le contestazioni mosse

Vengono contestate all'utente violazioni gravissime, commesse attraverso internet, legate a condotte penalmente rilevanti riferite a molestie sessuali su minori. Il documento minaccia di inoltrare le prove a un non meglio specificato "procuratore" ed ai media, invitando a fornire giustificazioni entro tre giorni. Il passo successivo è una richiesta di denaro per far "decadere" le accuse. Il fenomeno - che ha una rilevanza europea - colpisce in particolare Francia, Austria, Spagna, Belgio e Italia. 

Come identificare un'email di phishing

Più in generale ecco cinque regole d'oro per riconoscere email con intento truffaldino: Innanzitutto il mittente è spesso un indirizzo di posta elettronica pubblico. Guardare l'indirizzo del mittente ti aiuta a capire se la persona che ti ha inviato l'email è veramente colei che afferma di essere. Email di questo tipo, poi, contengono spesso allegati strani. Il tono del messaggio, inoltre, è spesso connotato da un senso di urgenza per cercare di convincere chi la riceve a eseguire le disposizioni contenute nel testo. Ancora, le truffe si nascondono spesso dietro url solo simili a quelle di enti, società o aziende note. Gli autori, infatti, non potendo utilizzare i veri indirizzi, ne creano di somiglianti in cui, però, compaiono evidenti errori di ortografia. Ultimo consiglio: controllate sempre la sintassi dei messaggi. Se sono sgrammaticati, celano sempre una truffa dietro la parvenza di pericolo.