Elezioni politiche 2022, tagliati 56 parlamentari lombardi. Chi rischia e cosa cambia

La riforma costituzionale del 2020 ridisegna i collegi elettorali in vista del voto del 25 settembre prossimo. La nuova a mappa del voto a Milano

La scure anti-casta si è abbattuta sui politici, ha ridisegnato i collegi elettorali e alle Politiche in programma il prossimo 25 settembre si vedranno per la prima volta i risultati dei tagli. In Lombardia, tra due mesi, saranno eletti 56 parlamentari in meno: per la precisione, 38 deputati e 18 senatori in meno. A Milano non andrà meglio. Nei collegi della Camera all’interno del capoluogo lombardo, i deputati scenderanno di 15 unità.

 

 

Cosa prevede la nuova legge costituzionale? È questa la più immediata ricaduta sul territorio lombardo, ancor prima di conoscere i risultati elettorali del 25 settembre, della legge costituzionale del 2020 che prevede la riduzione del numero dei parlamentari: da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. Una legge che ridisegnerà il quadro della rappresentanza parlamentare. I segretari lombardi e milanesi dei partiti di centrodestra e centrosinistra negli ultimi giorni, dopo la caduta del Governo Draghi, stanno consultando nervosamente le mappe e i numeri dei nuovi collegi elettorali taglia-eletti. Sì, perché per alcuni dei principali partiti in corsa alle elezioni – dal Partito democratico alla Lega fino a Forza Italia e Movimento 5 Stelle – conservare gli stessi parlamentari delle Politiche del 2018 sarà difficile per non dire impossibile.

Riforma dei collegi

l principale motivo riguarda proprio la riforma dei collegi. In Lombardia, alla Camera, cinque anni fa, gli eletti furono 102, mentre il 25 settembre scenderanno a 64, con un saldo negativo, citato all’inizio, di 38 deputati. Al Senato, invece, gli eletti nel 2018 furono 49 ma tra due mesi scenderanno a 31 con un taglio netto di 18 senatori. Numeri che dimostrano che sono a rischio moltissimi parlamentari uscenti, nel fronte sovranista-moderato come in quello progressista-ambientalista, per non parlare dei grillini, in forte calo nel Nord Italia.

Meloni e Calenda sorridono Gli unici due partiti che possono guardare con serenità al taglio degli eletti previsto dalla legge sono due, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e Azione di Carlo Calenda, ma per motivi diversi. I sovranisti guidati dall’ex ministra dei Giovani, cinque anni fa, avevano conquistato poco meno del 4% in Lombardia ed eletto cinque deputati e quattro senatori. Numeri che, sondaggi alla mano – FdI per ora si attesta al 22% dei consensi secondo la media delle più recenti rilevazioni – dovrebbero crescere, e molto, nonostante il taglio dei parlamentari. I liberal-socialisti capeggiati da Calenda, invece, alle Politiche di cinque anni fa non c’erano, puntano a entrare in Parlamento con un drappello di deputati e senatori e far pesare le idee di Azione.

Come andò alle Politiche 2018 I nuovi collegi elettorali avranno anche un altro effetto, che si nota plasticamente nella mappa elettorale di Milano: i collegi uninominali sono stati dimezzati rispetto al 2018. Da sei a tre. Parliamo di quei collegi in cui andrà in scena un confronto diretto tra aspiranti deputati, quelli in cui ogni coalizione o partito schiereranno un solo candidato che dovrà vedersela con i rivali. Chi prenderà un voto in più, conquisterà il collegio e verrà eletto alla Camera. Alle Politiche 2018 si registrò un pareggio tra centrodestra e centrosinistra: tre a tre. Il fronte progressista a guida Pd conquistò i collegi 1, 2 e 3, quelli nel centro storico, a Città Studi-Porta Venezia e a San Siro-Navigli, rispettivamente con Bruno Tabacci (+Europa), Lia Quartapelle (Pd) e Mattia Mor, allora nei dem. Opposto il risultato negli altri tre collegi: nel 4, periferia sud-est, netta la vittoria di Federica Zanella di Forza Italia (ora emigrata nella Lega), nel 5 (periferia ovest e nord-ovest) la spuntò il leghista Igor Iezzi mentre nel collegio a cavallo tra la periferia nord di Milano e Sesto san Giovanni trionfò il forzista Guido Della Frera.

La nuova mappa elettorale di Milano

La nuova mappa elettorale milanese per la Camera, invece, prevede solo tre sfide per l’uninominale: Milano Centro, che comprende il centro storico e l’area che arriva fino alla cerchia filoviaria della 90-91; Milano Nord, che include i Municipi 8, 9, 2 e 3; Milano Sud, che comprende i Municipi 4, 5, 6 e 7. Il numero dispari dei tre nuovi collegi uninominali renderà impossibile un pareggio, quindi il 25 settembre si potrà sapere se a Milano, alle Politiche, avranno avuto più voti il centrodestra o il centrosinistra. La sfida è aperta. Certo, alle Comunali del 3-4 ottobre 2021 hanno stravinto il sindaco Giuseppe Sala e la coalizione di centrosinistra ma alle Politiche in programma tra due mesi conterà di più il peso delle coalizioni e dei singoli candidati schierati dai partiti nei collegi.