Covid e variante Delta, il vaccino funziona anche contro il contagio. Lo dicono i numeri

Tra chi ha già le due dosi crollano non solo ricoveri e decessi ma anche le infezioni, pure nelle ultime settimane, con la diffusione della super variante

Vaccino anti Covid

Vaccino anti Covid

Milano - Sono 60.826.415 (aggiornamento alle 17 di oggi, 17 luglio 2021) le dosi di vaccino anti Covid finora somministrate in Italia. Il 92,5 per cento delle dosi consegnate, che sono 65.730.980. Le persone che hanno completato il percorso con entrambe le dosi sono 26.526.901, cioè il 49,11% della popolazione over 12. Per loro le notizie che vengono dall'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità sono ottime: "La maggior parte dei casi di Sars-CoV-2 segnalati in Italia sono stati identificati negli ultimi 14 giorni in soggetti non completamente vaccinati (cioè che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino, che sono stati vaccinati con la prima dose o con il vaccino monodose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, ovvero prima del tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria completa al vaccino)".

Insomma, il vaccino non solo funziona nel prevenire le forme peggiori della malattia, ma anche nel prevenire il contagio. Il rapporto esce proprio nel momento in cui i contagi tornano a salire a causa della maggiore contagiosità della variante Delta.

Il bollettino Covid di oggi

L'efficacia anche contro il contagio 

Nella fascia d'età 80+ anni, negli ultimi 30 giorni, il 36% delle diagnosi, il 50% delle ospedalizzazioni, l'81% dei ricoveri in terapia intensiva e il 66% dei decessi sono avvenuti in persone che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino e che sono attualmente il 9,5% della popolazione in questa fascia d'età, evidenzia l'Iss. I grafici della popolazione italiana raccontano che "la percentuale dei casi tra i vaccinati è largamente inferiore alla percentuale dei casi tra i non vaccinati. Se i vaccini non fossero efficaci nel ridurre il rischio di infezione, non si osserverebbero differenze nel numero di casi tra vaccinati e non vaccinati", fanno notare gli autori del report. 

Le percentuali dei non vaccinati e dei vaccinati tra i contagiati
Le percentuali dei non vaccinati e dei vaccinati tra i contagiati

Dai dati della popolazione si possono ricavare anche "le stime di efficacia vaccinale nel periodo dal 04 aprile (approssimativamente la data in cui la vaccinazione è stata estesa alla popolazione generale) all'11 luglio per fascia di età", che sono una riprova della più alta efficacia delle due dosi. Ebbene, stima l'Iss, "l'efficacia complessiva della vaccinazione, aggiustata per età, è superiore al 70% nel prevenire l'infezione in vaccinati con ciclo incompleto e superiore all'88% per i vaccinati con ciclo completo. 

Efficacia contro le ospedalizzazioni e il decesso

L'efficacia nel prevenire l'ospedalizzazione "sale all'80,8% con ciclo incompleto e al 94,6% con ciclo completo. L'efficacia nel prevenire i ricoveri in terapia intensiva è 88,1% con ciclo incompleto e 97,3% con ciclo completo". Infine, nel prevenire il decesso è pari a 79% con ciclo incompleto e a 95,8% con ciclo completo. Queste stime non sono aggiustate per diversi fattori che potrebbero influire, viene puntualizzato. Ma sono indicativi di quanto già emerso da varie pubblicazioni. 

Decessi divisi per non vaccinati (rosso), vaccinati con una (blu) o due dosi (azzurro)
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I più giovani

Nelle ultime due settimane - prosegue il rapporto - il 26,7% dei casi totali di coronavirus Sars-CoV-2 ha un'età inferiore a 19 anni, quindi più di 1 su 4, il 62,3% ha una età compresa tra 20 e 59 anni e l'11% ha un'età superiore a 60 anni. D'altra parte gli studiosi lo stanno dicendo da qualche giorno: l'età media dei contagiati, ma anche dei ricoverati, si sta abbassando.

La maggior parte dei casi segnalati è acquisita localmente ma dal mese di giugno 2021 si osserva un lieve incremento, in percentuale, dei casi importati. Lo confermano anche i dati registrati nell'ultima settimana: in particolare nel 74,2% dei casi diagnosticati è riportata una trasmissione autoctona dell'infezione, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (76%); nel 5,2% i casi provengono da un paese estero e lo 1,1% da altra regione o provincia autonoma. 

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